SORVEGLIANZA DELLE ESPOSIZIONI PERICOLOSE E DELLE INTOSSICAZIONI: ATTIVITA’ SVOLTE IN RIFERIMENTO ALL’ACCORDO TRA STATO, REGIONI E PROVINCE AUTONOME DEL 28 FEBBRAIO 2008
Settimi Laura1, Davanzo Franca2, Volpe Clara3, Roazzi Paolo1, Marcello Ida1, Binetti Roberto1
1Istituto Superiore di Sanità, Roma; 2Centro Antiveleni di Milano, A.O.Ospedale Niguarda Cà Granda;
3Centro Antiveleni di Napoli, Ospedale Cardarelli
Introduzione: L’Accordo recentemente sancito tra Stato, Regioni e Province Autonome per la definizione delle regole per il funzionamento dei Centri Antiveleni (CAV) (Rep. Atti n. 56/esr del 28 febbraio 2008) prevede che questi centri collaborino ad attività di vigilanza e prevenzione e rendano disponibili i loro dati per una rete di sorveglianza finalizzata alla tempestiva individuazione di eventi singoli o epidemici di origine accidentale o dolosa con elevato impatto sulla sanità pubblica. La realizzazione di questi obiettivi richiede l’adozione di modalità standard di rilevazione dei dati esaminati dai diversi centri al fine di rendere confrontabili le casistiche e permetterne analisi integrate, come evidenziato nel corso di precedenti esperienze (1). Materiali e metodi: Conformemente a quanto previsto dall’Accordo, l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con i CAV di Milano e di Napoli, ha sviluppato un sistema di sorveglianza dedicato all’insieme delle esposizioni pericolose e delle intossicazioni, cui possono contribuire i diversi centri attivi in Italia (2). Il sistema si avvale di un’infrastruttura informatica a supporto del flusso dei dati in grado di interagire con diversi sistemi di trasmissione, integrare i dati acquisiti, permettere elaborazioni sia a livello periferico sia centrale attraverso accessi controllati e garantire la sicurezza dei dati. Inoltre, l’infrastruttura è pianificata in modo da segnalare in tempo reale eventuali scostamenti dalle frequenze attese per volume complessivo di casi, tipologia di agente, quadro sindromico. Risultati: Nella prima fase di attività, il sistema ha acquisito i dati relativi a 213.000 casi di esposizione umana, su cui sono state applicate procedure standard di controllo di qualità e classificazione. Le prime analisi effettuate hanno permesso di caratterizzare su base annuale la casistica dei CAV di Milano e di Napoli, fornendo un riferimento iniziale per la stima di valori attesi. La base di dati disponibile è risultata funzionale alla generazione di allerte consentendo, in particolare, di individuare, sin dal suo primo esordio, l’aggregazione spazio temporale di casi di intossicazione grave e mortale verificatasi in Sicilia a partire dal 2006, seguirne l’andamento nel tempo, fornire un supporto informativo per l’individuazione delle fonti di esposizione e valutare le ricadute delle misure di prevenzione adottate (3). Inoltre, ha permesso di segnalare l’emergere di problematiche quali la diffusione di alchil nitriti come sostanze di abuso (4) e l’impiego di bevande energizzanti come agenti dopanti. L’insieme dei dati disponibili è risultato di rilevante interesse per attività di farmacoviglianza, in riferimento a esposizioni accidentali a farmaci e alla segnalazione di reazioni avverse (5). In tale ambito, è risultato possibile procedere ad una caratterizzazione delle esposizioni a paracetamolo in sovradosaggio in età pediatrica, fornendo indicazioni per la prevenzione di questi incidenti (6). Altro argomento in fase di approfondimento è costituito dagli incidenti domestici causati dall’esposizione a sostanze pericolose, con particolare riferimento ai bambini in età prescolare. Infine il sistema risulta di particolare interesse per la caratterizzazione dei tentati suicidi in Italia, per cui sono stati forniti i primi elementi descrittivi. Infine, risulta opportuno evidenziare che il sistema di sorveglianza può fornire un rilevante contributo per attività di verifica sulla sicurezza dei preparati in commercio, di supporto per l’applicazione del regolamento 1907/2006 (REACH). Conclusioni: Il sistema di sorveglianza implementato dall’ISS in collaborazione con il CAV di Milano e di Napoli costituisce una prima base informativa in grado di rispondere ad esigenze di sorveglianza in vari ambiti di sanità pubblica e di valutare al meglio il contributo informativo che può essere fornito dai diversi Centri Antiveleni attivi in Italia.
Bibliografia: 1) Settimi L, Davanzo F, Carbone P et al. Ann Ist Super Sanità 2007; 43 (3): 287-294; 2) Settimi L, Davanzo F, Marcello I, Roazzi P et al. Not Ist Super Sanità 2008; 21(4): 3-9; 3) Davanzo F, Settimi L, Marcello I, et al. Not Ist Super Sanità 2007; 20(11): i-iii; 4) Davanzo F, Settimi L, Marcello et al. Not Ist Super Sanità 2008; 21(2): ii-iv; 5) Davanzo F, Settimi L, Carbone P et al. Rapporti ISTISAN 2007/13; 6) Davanzo F, Settimi L, Sesana FM et al. Not Ist Super Sanità 2007; 20(5): i-iii .