Abstract
Titolo
Fitochimici e Chemioprevenzione: Luci e Ombre
 
Autori
Gian Luigi Russo
Istituto Scienze dell’Alimentazione, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Avellino
 
Abstract
Una voluminosa letteratura scientifica suggerisce che un aumento nel consumo di frutta e verdura rappresenta una strategia relativamente facile e pratica per ridurre in modo significativo l'incidenza del cancro. Da queste osservazioni, per lo più di natura epidemiologica, è nato un settore nuovo nella ricerca per la cura e prevenzione di patologie tumorali: la chemioprevenzione, definita come l’uso di sostanze naturali o di sintesi capaci di arrestare, invertire o ritardare il processo di tumorigenesi nelle sue fasi iniziali (1,2). Nella presente comunicazione verranno criticamente discussi i meccanismi molecolari e i risultati clinici della chemioprevenzione associata a farmaci e/o a fitochimici presenti nella dieta. Generalmente, gli agenti chemiopreventivi sono somministrati a basse dosi e per lunghi periodi, al fine di ridurne gli effetti tossici collaterali. Ciò pone l’importante questione, qui discussa, della biodisponibilità di tali composti, di solito molto bassa. Un'altra questione fondamentale riguarda il differente effetto dei fitochimica assunti tal quali, come molecole pure, oppure come parte della dieta. Questi aspetti saranno esaminati alla luce dell’ "ipotesi antiossidante" e della "chemioprevenzione combinata" nella prevenzione dei tumori. Entrambi i modelli fanno riferimento agli effetti pleiotropici e sinergici dei fitochimici presenti nella dieta. Saranno discussi esempi di molecole chemopreventive che hanno trovato importanti conferme sperimentali ed applicazioni cliniche o altre che possono generare paradossi e ambiguità.
1. Sporn, MB, Suh, N. Chemoprevention: an essential approach to controlling cancer. Nat Rev Cancer 2002; 2, 537–43.
2. Russo, GL. “Ins and outs of dietary phytochemicals in cancer chemoprevention". Biochem. Pharmacol. 2007, 74, 533-544