Abstract
Titolo
Effetti tossici sul sistema nervoso periferico
 
Autori
Davide Lonati, Carlo Locatelli
Centro Antiveleni di Pavia e Centro Nazionale di Informazione Tossicologica, Servizio di Tossicologia, IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri e Università degli Studi di Pavia, www.cavpavia.it
 
Abstract
Il sistema nervoso periferico può essere bersaglio, diretto o indiretto, di numerose sostanze tossiche che, attraverso complessi meccanismi di tossicità, possono alterarne le caratteristiche anatomiche, metaboliche e fisiologiche. In alcuni casi (es. intossicazione botulinica) le manifestazioni cliniche sono indicative di specifiche categorie di veleni, mentre in altri casi (es. intossicazione da metalli pesanti) l’identificazione dell’agente tossico può risultare molto complessa. Gli effetti degli agenti tossici a carico del sistema nervoso periferico sono rappresentati solo raramente da alterazioni patologiche focali; nella maggior parte dei casi si tratta invece di polineuropatie (es. alcolismo), le quali necessitano di diagnosi differenziale con altre cause note di neuropatie periferiche (es. difetti del metabolismo, malattie genetiche, disordini paraneoplastici) e con le complicanze di patologie quali diabete mellito e infezione da HIV.
Gli effetti di natura tossica a carico del sistema nervoso periferico possono essere classificati in base a (a) distribuzione dei sintomi (prossimali, distali, diffusi), e (b) localizzazione anatomica delle lesioni (neurone, assone, mielina, sistema di neurotrasmissione).
La forma più comune di neuropatia da farmaci o tossici è la assonopatia simmetrica distale caratterizzata da danno diretto e specifico a carico degli assoni con risparmio del corpo cellulare del neurone. La suscettibilità selettiva degli assoni sembra direttamente proporzionale alla loro lunghezza; per questo motivo sono principalmente coinvolti i lunghi assoni del sistema nervoso periferico sia sensoriale che motorio. Il quadro clinico è spesso caratterizzato da un esordio subacuto con graduale progressione e aggravamento della sintomatologia clinica che comprende alterazioni sensitivo-motorie simmetriche e distali con distribuzione a calza e a guanto. Quando l’insulto è limitato ai nervi periferici, la possibilità di una rigenerazione è elevata e può essere completa.
I tossici che causano danni alla mielina possono indurrne una completa separazione delle lamelle (edema intramielinico) o una completa perdita (demielinizzazione). L’esordio è spesso subacuto e la sintomatologia evolve in alterazioni motorie distali per il prevalente coinvolgimento delle fibre motorie mielinizzate di grosso calibro rispetto a quelle di diametro ridotto e alle fibre sensitive non mielinizzate. Il segno principale risulta pertanto essere l’areflessia, mentre le alterazioni della sensibilità sono spesso assenti.
L’azione tossica indirizzata direttamente al corpo cellulare è definita neuronopatia: a livello del sistema nervoso periferico vengono coinvolte prevalentemente le radici dorsali. Le neuronopatie sono caratterizzate da un esordio rapido con deficit sensitivo/motori.
Le tre tipologie di effetti sopraccitati possono essere causate, ad esempio, da esposizione acuta e cronica a metalli. Questi possono causare neuropatie associate a effetti sistemici. L’arsenico produce ad esempio una neuropatia periferica assonale generalizzata prevalentemente sensitiva associata a sindrome gastroenterica, danno epatico e renale e a sintomi neurologici quali vertigini, cefalea frontale, convulsioni, delirio e manifestazioni maniacali; l’intossicazione da piombo può causare una neuropatia demielinizzante prevalentemente motoria con effetti sistemici a carico del sistema nervoso centrale, gastroenterico e renale; il tallio produce una neuropatia assonale accompagnata da alterazioni gastrointestinali, comportamentali, di cute e annessi.
Alterazioni del sistema di trasmissione possono essere causate da numerose tossine naturali, da farmaci e da sostanze con impieghi diversi, in grado di agire con meccanismi diversi: interruzione, blocco o accentuazione della comunicazione sinaptica, oppure interferenza con i sistemi dei secondi messaggeri. A tale riguardo i tossici ad azione mediata dai recettori colinergici, in rapporto al loro meccanismo d’azione, possono causare: (i) stimolazione dei recettori colinergici diretta (es. agonisti colinergici o acetilcolinomimetici diretti) o attraverso inibizione/blocco degli enzimi responsabili dell’idrolisi dell’acetilcolina (es. anticolinesterasici), (ii) stimolazione seguita da blocco (es. anticolinergici). Tra gli anticolinergici, i bloccanti neuromuscolari sia vegetali che sintetici rivestono un ruolo sempre più rilevante, anche a causa dell’applicazione in pratica clinica (es. tossina botulinica, fosfolipasi A2).