Abstract
Titolo
Correlazione tra inalazione di PM10 e patologia respiratoria.
 
Autori
Zannoni M.1, Ricci G.1, Majori S.3, Rocca G.2 1 Struttura Semplice Organizzativa di Tossicologia Clinica, Azienda Ospedaliera di Verona, Verona; 2 U.O. di Pronto Soccorso, Azienda Ospedaliera di Verona, Verona; 3 Sezione Igiene e MPAO – Dip. Medicina e Sanità Pubblica – Università di Verona
 
Abstract
Recenti studi hanno posto in evidenza l’importanza del particolato atmosferico e, in particolare, degli aerosol urbani. Si ritiene, inoltre, che anche se questi contribuiscano a una piccola parte della massa totale degli aerosol, essi agiscono come nucleo di condensazione sopra cui si trova la restante massa degli aerosol. Infine questi portano il core dei tossici corpuscolari. Lo scopo del nostro studio è stato valutare se l’inquinamento atmosferico possa determinare lo sviluppo o riacutizzazione di patologie respiratorie nella popolazione urbana. Abbiamo valutato la relazione tra particolato formato da particelle con diametro aerodinamico inferiore a 10 micron (PM10) nell’aria della città di Verona ed il numero di accessi giornalieri al nostro Dipartimento di Emergenza per patologia asmatica, broncopneumopatia cronica (BPCO) e patologie respiratorie in genere. Sono stati, pertanto, analizzati tutti gli accessi al Pronto Soccorso per patologia respiratoria acuta (ARD) nel periodo dal 1 gennaio 2003 al 31 ottobre 2008. Nel periodo osservato 14.622 pazienti si sono presentati al Pronto Soccorso per patologia respiratoria acuta con una media giornaliero di 9,7 accessi. Si è invece osservato un significativo incremento (44%) degli accessi in Pronto Soccorso per ARD nei 3 giorni successivi a picchi di concentrazione di PM10. Esiste pertanto una franca correlazione tra livelli di inquinamento atmosferico e patologia respiratoria. La tossicità delle polveri PM10, in genere, deriva da diversi fattori. Le particelle possono esplicare azione tossica diretta, in quanto contengono metalli e non metalli tossici come Pb, Cd, Ni, Hg, As, o radionuclidi. Oppure le particelle possono adsorbire tossici chimici cosi’ come cancerogeni. Infine, qualora siano in elevata quantità nell’aria inalata, le particelle possono sopprimere l’attività dell’apparato muco-ciliare e conseguentemente ridurre l’azione di rimozione delle sostanze tossiche dai polmoni. In aggiunta, numerosi studi epidemiologici hanno confermato che le particelle sospese totali (TSP) presenti nelle aree urbane, sono associate con un aumento della mortalità per patologia polmonare e cardiovascolare. Il rischio è particolarmente elevato negli anziani. In termini di mortalità, i bambini in età infantile sono molto suscettibili alle polveri PM10, in particolare quando le morti sono dovute a patologia dell’apparato respiratorio. Gli Autori raccomandano l’adozione di opportune misure preventive al fine di limitare le patologie respiratorie da inquinamento atmosferico nei soggetti predisposti. A tal fine sono opportuni specifici interventi di educazione sanitaria ma anche adottare provvedimenti che riducano le emissioni inquinanti derivanti dalla circolazione di autoveicoli, attività industriali e, non ultimo, riscaldamento domestico.