Abstract
Titolo
Segni elettrocardiografici della sindrome di Brugada da overdose di antidepressivi triciclici: caso clinico
 
Autori
A. Pignataro, E. Nikshiqi, L. Calderone, G. D'Alfonso* U.O.C. Anestesia e Rianimazione, Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, Palermo, Italia *U.O.C. Cardiologia, Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, Palermo, Italia
 
Abstract
La sindrome di Brugada, spesso in forma latente, può essere smascherata da farmaci e stati patologici quali I bloccanti dei canali del sodio, gli agenti vagotonici, gli stati febbrili e gli antidepressivi triciclici. Noi riportiamo il caso di una paziente che ha mostrato i segni elettrocardiografici della sindrome di Brugada dopo overdose di antidepressivi triciclici. Caso clinico Una donna di 38 anni affetta di sindrome ansiosa depressiva con un precedente tentativo di suicidio veniva trovata dai parenti priva di coscienza. Nel luogo di ritrovamento i parenti trovavano un blister vuoto di 10 cp di venlafaxina e un contenitore vuoto di 100 cp da 100 mg di trimipramina. Trasportata in ospedale alla donna era praticata gastrolusi, somministrato carbone attivo via SNG e disposto il ricovero in terapia intensiva. All’ingresso la paziente mostrava un Glasgow Coma Score di 8 e ipotensione. L’elettrocardiogramma (ECG) mostrava una tachicardia sinusale, BBD incompleto con onde T negative in V1-V2 con morfologia compatibile con sindrome di Brugada. Veniva impostata terapia con carbone attivo, catarsi salina, antibiotici a largo spettro, gastroprotettori, fluidi e ossigeno in maschera facciale. Veniva monitorata la pressione cruenta, l’emogasanalisi e l’ECG. Gli esami ematochimici, e la radiografia del torace erano nei limiti. Il dosaggio ematico dei farmaci non era disponibile. Nell’arco di 24 ore si è assistito al recupero della coscienza e dei parametri emodinamici. All’ECG persisteva tachicardia sinusale. La paziente dopo 30 ore di permanenza in terapia intensiva veniva trasferita in unità coronarica dove dopo una settimana in assenza di sintomi veniva eseguita la prova di stimolazione con flecainide (2mg/kg, in boli e.v. di 10mg/min) terminata all’insorgenza di risposta positiva all’ ECG (elevazione maggiore di 2 mm del segmento ST seguito da onda T negativa nelle derivazioni V1-V3). La paziente veniva monitorata fino al ritorno del segmento ST nella norma. Dopo alcuni giorni la paziente veniva dimessa con indicazione al follow-up. Discussione L’overdose di antidepressivi triciclici, qualii nortriptilina, amitriptilina, desipramina e imipramina, è in grado di causare sia i segni electrocardiografici che la sindrome di brugada. Le presentazioni cliniche nei casi pubblicati vanno dall’assenza di sintomi, all’arresto cardiaco da fibrillazione ventricolare. l segni elettrocardiografici di Brugada (SEB) sono stati osservati anche durante terapia con antidepressivi triciclici. L’incidenza di tali segni nelle intossicazioni da antidepressivi varia da 1.3% a 3.2%. Nei diversi studi i livelli plasmatici degli antidepressivi che causavano i SEB erano alti, suggerendo una bassa incidenza della sindrome di Brugada nelle intossicazioni da antidepressivi lievi o moderate. L’incidenza di morte o fibrillazione ventricolare con sindrome di Brugada varia da 4% a 8 % in base ai sintomi di presentazione ed ai test elettrofisiologici. Il meccanismo dei SEB dopo overdose di antidepressivi non è chiaro. In pazienti asintomatici senza una storia familiare di morte improvvisa, i SEB indotti da farmaco è probabilmente autolimitantesi una volta che il farmaco viene sospeso. Contrariamente pazienti con SEB indotti da farmaci che hanno una storia familiare di morte improvvisa dovrebbero sottoporsi allo studio elettrofisiologico per ulteriore valutazione, mentre quelli che si presentano con sincope o aritmia ventricolare dovrebbero ricevere un cardiodefibrillatore impiantabile. Nel caso descritto, i parenti della paziente non riferivano di casi familiari di morte improvvisa ma, la donna, pur riprendendo la terapia abituale cin antidepressivi triciclici, non si è sottoposta ai controlli consigliatele. Conclusione I SEB osservati in pazienti in overdose da antidepressivi triciclici richiedono un’attenta valutazione clinica e strumentale per escludere la presenza della sindrome di Brugada di cui tali farmaci potrebbero rappresentare l’evento scatenante. Bibliografia Akhtar M, Goldschlager NF. Brugada electrocardiographic pattern due to tricyclic antidepressant overdose. Journal of Electrocardiology 2006;39; 336-339 Littman L, Monroe MH, Kerrns II WP, Svenson RH, Gallagher JJ. Brugada syndrome and Brugada sign: clinical spectrum with a guide for the clinician. Am Heart J 2003;145:768-78. Bebarta VS, Phillips S, Eberhardt A, Calihan KJ, Waksman JC, Heard K. Incidence of the Brugada electrocardiographic pattern and outcomes of these patient after intentional tricyclic antidepressant ingestion.