Abstract
Titolo

Rilevazione delle necessità organizzative e formative dei servizi d’urgenza del sistema sanitario nazionale per l’intervento nelle emergenze chimiche

 
Autori
Valeria Petrolini (1), Carlo Locatelli (1), Andrea Giampreti (1), Davide Lonati (1), Sarah Vecchio (1), Stefania Bigi (1), Luigi Manzo (1), Adriana Volpini (2)
 

(1) Centro Antiveleni di Pavia e Centro Nazionale di Informazione Tossicologica, Servizio di Tossicologia, IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri e Università degli Studi di Pavia www.cavpavia.it (2) Servizio Rischio Sanitario, Dipartimento della Protezione Civile, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma

 
Abstract

Introduzione. La risposta sanitaria a emergenze chimiche maggiori (convenzionali e non) richiede servizi d’urgenza specificamente organizzati, dotati di mezzi adeguati e personale opportunamente formato. La preparazione dei servizi sanitari per queste emergenze non è nota, e non esistono standard operativi condivisi di riferimento. Obiettivo. Per meglio identificare necessità organizzative e formative, nel 2008 il Centro antiveleni di Pavia ha condotto un’indagine su scala nazionale per incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile nell’ambito di uno specifico progetto di ricerca. Vengono qui riportati alcuni risultati dello studio. Materiali e metodi. È stato inviato un questionario strutturato a tutti i servizi di pronto soccorso (PS), rianimazione e alle centrali operative 118 (Co118) del territorio nazionale. Tra gli altri sono state indagate la presenza di dotazioni strutturali per emergenze chimiche, l’attività scientifico-formativa degli ultimi 4 anni in tossicologia ed emergenze NBCR, l’esistenza e conoscenza di piani per le grandi emergenze, l’opinione del responsabile del servizio circa l’adeguatezza del proprio servizio a fronteggiare un’emergenza chimica maggiore. Risultati. Sono stati inviati 1880 questionari ai quali hanno risposto 120 servizi di PS (16% di quelli operativi in Italia), 40 Co118 (38,4% delle totali) e 36 rianimazioni generali. Emergenze NBCR e tossicologia clinica sono le discipline (fra quelle indagate nel campo delle urgenze) a cui è stato dedicato il minor numero di giornate formative nel periodo 2004-2008: il 51,6% dei PS, il 72,2% delle rianimazioni e il 20% delle Co118 non hanno effettuato nemmeno un giorno di formazione su emergenze NBCR. Ventinove servizi di PS (24,2%) hanno un piano scritto per le emergenze chimiche, ma solo 14 (48,2%) dichiarano che il piano è noto agli operatori del servizio e 3 (10%) effettuano regolarmente simulazioni sul piano. Un piano scritto per il massiccio afflusso è presente nel 67% (81/120) dei PS intervistati; nel 82% di questi (67/81) gli operatori sanitari ne sono a conoscenza, ed esercitazioni vengono effettuate in 18 servizi. Un piano scritto per le emergenze chimiche è presente anche nel 40% delle Co118 (16/40): esso risulta noto agli operatori nel 75% di questi servizi (12/16) ed è oggetto di simulazioni regolarmente svolte nel 31,2% (5/16). Il 75% dei responsabili di PS intervistati considera il proprio servizio non opportunamente attrezzato per affrontare un'emergenza chimica maggiore e che il 68% degli operatori del servizio non sarebbero adeguatamente protetti dal rischio di contaminazione chimica/intossicazione; il 60%, inoltre, ritiene gli operatori del proprio servizio non sufficientemente preparati per questo tipo di emergenza e l’83% considera opportuno un programma di formazione ad hoc. Conclusione. I dati indicano notevoli carenze organizzative e formative dei servizi d’urgenza-emergenza per quanto concerne l’intervento nelle emergenze chimiche maggiori. Studio realizzato con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile.