Rilevazione delle necessità organizzative e formative dei servizi d’urgenza del sistema sanitario nazionale per l’intervento nelle emergenze chimiche
(1) Centro Antiveleni di Pavia e Centro Nazionale di Informazione Tossicologica, Servizio di Tossicologia, IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri e Università degli Studi di Pavia www.cavpavia.it (2) Servizio Rischio Sanitario, Dipartimento della Protezione Civile, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roma
Introduzione. La risposta sanitaria a emergenze chimiche maggiori (convenzionali e non) richiede servizi d’urgenza specificamente organizzati, dotati di mezzi adeguati e personale opportunamente formato. La preparazione dei servizi sanitari per queste emergenze non è nota, e non esistono standard operativi condivisi di riferimento. Obiettivo. Per meglio identificare necessità organizzative e formative, nel 2008 il Centro antiveleni di Pavia ha condotto un’indagine su scala nazionale per incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile nell’ambito di uno specifico progetto di ricerca. Vengono qui riportati alcuni risultati dello studio. Materiali e metodi. È stato inviato un questionario strutturato a tutti i servizi di pronto soccorso (PS), rianimazione e alle centrali operative 118 (Co118) del territorio nazionale. Tra gli altri sono state indagate la presenza di dotazioni strutturali per emergenze chimiche, l’attività scientifico-formativa degli ultimi 4 anni in tossicologia ed emergenze NBCR, l’esistenza e conoscenza di piani per le grandi emergenze, l’opinione del responsabile del servizio circa l’adeguatezza del proprio servizio a fronteggiare un’emergenza chimica maggiore. Risultati. Sono stati inviati 1880 questionari ai quali hanno risposto 120 servizi di PS (16% di quelli operativi in Italia), 40 Co118 (38,4% delle totali) e 36 rianimazioni generali. Emergenze NBCR e tossicologia clinica sono le discipline (fra quelle indagate nel campo delle urgenze) a cui è stato dedicato il minor numero di giornate formative nel periodo 2004-2008: il 51,6% dei PS, il 72,2% delle rianimazioni e il 20% delle Co118 non hanno effettuato nemmeno un giorno di formazione su emergenze NBCR. Ventinove servizi di PS (24,2%) hanno un piano scritto per le emergenze chimiche, ma solo 14 (48,2%) dichiarano che il piano è noto agli operatori del servizio e 3 (10%) effettuano regolarmente simulazioni sul piano. Un piano scritto per il massiccio afflusso è presente nel 67% (81/120) dei PS intervistati; nel 82% di questi (67/81) gli operatori sanitari ne sono a conoscenza, ed esercitazioni vengono effettuate in 18 servizi. Un piano scritto per le emergenze chimiche è presente anche nel 40% delle Co118 (16/40): esso risulta noto agli operatori nel 75% di questi servizi (12/16) ed è oggetto di simulazioni regolarmente svolte nel 31,2% (5/16). Il 75% dei responsabili di PS intervistati considera il proprio servizio non opportunamente attrezzato per affrontare un'emergenza chimica maggiore e che il 68% degli operatori del servizio non sarebbero adeguatamente protetti dal rischio di contaminazione chimica/intossicazione; il 60%, inoltre, ritiene gli operatori del proprio servizio non sufficientemente preparati per questo tipo di emergenza e l’83% considera opportuno un programma di formazione ad hoc. Conclusione. I dati indicano notevoli carenze organizzative e formative dei servizi d’urgenza-emergenza per quanto concerne l’intervento nelle emergenze chimiche maggiori. Studio realizzato con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile.