Abstract
Titolo

Valutazione del rischio di reazioni cliniche a prodotti commerciali contenenti lupino in soggetti allergici all'arachide

 
Autori

C. Ballabio, Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università di Milano A. Fiocchi, Dipartimento Materno-Infantile, Ospedale Macedonio Melloni, Milano M. Mottini, Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università di Milano T. Sarratud, Dipartimento Materno-Infantile, Ospedale Macedonio Melloni, Milano P. Restani, Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università di Milano

 
Abstract

L'impiego della farina di lupino nelle preparazioni alimentari è aumentato notevolmente negli ultimi anni in molti Paesi europei sia per l'elevato profilo nutrizionale di questo legume sia per le sue pregevoli caratteristiche tecnologiche; il concentrato proteico di lupino conferisce infatti ai prodotti da forno, compresi quelli privi di glutine destinati ai soggetti celiaci, buona elasticità e un gusto gradevole. Il lupino è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae, di cui fa parte anche l'arachide; l'arachide rappresenta uno dei principali allergeni alimentari e le reazioni cliniche a questo legume si caratterizzano per la severità dei sintomi che spesso danno luogo a shock anafilattici sistemici. L'allergia al lupino è ancora in fase di studio e non sembra almeno nel nostro paese molto frequente. Infatti, i casi noti di allergia al lupino sono solo raramente dovuti a sensibilizzazione primaria e la maggior parte delle evidenze cliniche sono dovute a cross-reattività con altri legumi, in particolar modo l'arachide. Diversi studi clinici basati su prove di scatenamento orale in doppio cieco con l'uso del placebo, hanno dimostrato che il 30-60% dei pazienti allergici all'arachide manifesta reazioni cliniche alla farina di lupino; per tale motivo, il Parlamento Europeo ha incluso con la Direttiva 2007/68/EC, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 27 settembre 2007, n. 178 (GU n. 252 del 29/10/2007), il lupino nella lista degli ingredienti allergenici da indicare obbligatoriamente in etichetta. Obiettivo primario di questo studio è quello di verificare la co-sensibilizzazione alle proteine del lupino in un gruppo di 12 bambini allergici all'arachide, utilizzando nelle prove orali il prodotto commerciale (pasta al lupino) al posto della farina di lupino tal quale. In pratica lo scopo di questo lavoro era la valutazione del rischio di reazioni cliniche nei confronti di prodotti a base di lupino in soggetti allergici all'arachide. Per raggiungere tale scopo, i 12 bambini allergici all'arachide sono stati sottoposti a saggi diagnostici sia in vivo (Skin Prick Test - SPT, Fresh Food Skin Prick Test - FFSPT e test di provocazione orale in doppio cieco con l'uso del placebo - DBPCFC), sia in vitro (ImmunoCAP Test e Immunoblotting). In Tabella 1 sono riportate le percentuali di risposte positive registrate nei confronti di entrambi gli allergeni (arachide e lupino) nei test diagnostici in vivo e in vitro, cui sono stati sottoposti i 12 soggetti inclusi nello studio.
Tabella 1 - Percentuali di risposte positive registrate nei test diagnostici in vitro e in vivo per i 12 soggetti in studio
SAGGI DIAGNOSTICI     ARACHIDE     LUPINO     PASTA CON LUPINO
SPT                                       100.0%             -                  -                  
FFSPT                                    91.7%            66.7%        50%
ImmunoCAP                         83.3%             58.3%         -
Immunoblotting                    75.0%             58.3%      66.7%
DBPCFC                              100.0%               -              16.7%
- = non eseguito I dati più significativi sono rappresentati dalle risposte alla somministrazione orale che viene considerata come il gold standard per definire l'allergenicità di un alimento. In questo test sono risultati reattivi due bambini, suggerendo la possibile cross-reattività tra lupino e arachide. In linea di massima si tende ad escludere la co-sensibilizzazione sia per la rarità dell'allergia primaria a questo legume sia per l'assenza di pregressa assunzione di lupino. Si deve concludere pertanto che 1) i prodotti a base di lupino possono essere tollerati da una buona percentuale di soggetti allergici all'arachide; 2) questa affermazione non può essere generalizzata, dal momento che circa il 20% dei bambini inclusi nello studio ha avuto reazioni cliniche allo scatenamento orale; 3) per proteggere i soggetti co-reattivi è fondamentale una opportuna informazione degli stessi e della famiglia mediante etichettatura e/o campagna di informazione.