Abstract
Titolo

CLUB DRUGS E IL LORO IMPATTO SULL'APPARATO CARDIOVASCOLARE

 
Autori

Lanzi C., Mastroianni R, Galli V., Moroni F., Masini E.
Dipartimento di Farmacologia Preclinica e Clinica, Università degli Studi di Firenze, Viale Pieraccini 6, Firenze

 
Abstract

Con il termine club drugs si intende quel gruppo di sostanze di abuso che, negli ultimi anni, vengono utilizzate in luoghi di aggregazione giovanile, da cui il nome. I soggetti che usano le club drugs, prevalentemente adolescenti o giovani adulti, motivati dagli effetti positivi sul tono dell'umore e dall'effetto antifatica, sono esposti a drammatiche implicazioni per la salute. Tra le sostanze di uso più comune e gravate da maggiori effetti cardiovascolari ricordiamo, la cocaina, l'ecstasi (MDMA), la Cannabis ed alcuni inalanti come i poppers. In questo studio abbiamo valutato la frequenza con la quale indicatori di danno cardiovascolare (sintomi cardiaci, alterazioni elettrocardiografiche, enzimi di citotossicità miocardica) si manifestano nei pazienti ricoverati presso SOD di Tossicologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi (FI), con diagnosi di abuso di suddette sostanze, in rapporto alle patologie manifestate a carico di altri organi e sistemi (con particolare riguardo ai sintomi neuropsichiatrici). Nel triennio 2006-8 sono stati ricoverati 51 pazienti (20% donne) di età compresa tra i 21 e i 41 anni con diagnosi di "abuso acuto di cocaina", mentre più numerosa è la coorte di pazienti ricoverati per cocainismo cronico. Nel primo gruppo abbiamo osservato la presenza di indicatori di tipo cardiaco con sintomatologie di tipo anginoso-stenocardico e aritmico, fino alla fibrillazione ventricolare, nel 49,01% contro il 29.4% di indicatori di danno extra-cardiaco; mentre nei pazienti ricoverati per abuso cronico prevalevano i sintomi neuropsichiatrici (64,3%) e le complicanze legate alla via di somministrazione (flebiti, ascessi e flemmoni nel 35,6%). La tossicità cardiaca in questo gruppo è meno frequente con un numero inferiore di casi sintomatici (14,2%). L’ecstasi (MDMA), un derivato dell’ amfetamina, è prevalentemente responsabile di crisi ipertensive e disidratazione determinando anche, in una elevata percentuale di casi, aritmie ventricolari. Va ricordato inoltre che in un numero significativo di decessi per MDMA è stata rilevata una consistente ipertrofia cardiaca (riportato in letteratura). La Cannabis è la droga più frequentemente presente in poliabuso e sicuramente contribuisce alla cardiotossicità delle droghe sopramenzionate. Nello stesso triennio i ricoveri per ecstasi, Cannabis, e inalanti (rispettivamente 18, 9 e 0 casi) si sono presentati in numero più esiguo, rispetto alla casistica correlata alla cocaina, ma risultano sicuramente interessanti dal punto di vista della tossicità organo-specifica. All’interno della casistica sono presenti pazienti che hanno effettuato più di un ricovero, ciò ci ha permesso di valutare il variare dei parametri di tossicità cardiovascolare, da noi considerati per questo studio, nel tempo (per esempio alterazioni elettrocardiografiche aspecifiche del tratto ST-T in differenti ricoveri).