Abstract
Titolo

Ruolo del monitoraggio biologico nella valutazione del rischio occupazionale

 
Autori

Manno Maurizio
Università di Napoli Federico II

 
Abstract

Il monitoraggio biologico (MB) costituisce uno strumento fondamentale in medicina e tossicologia occupazionali e non a caso rappresenta oggi una delle aree di ricerca più attive nella valutazione del rischio chimico. Da poche centinaia di lavori pubblicati negli anni ’80, vi sono oggi in letteratura diverse decine di migliaia di articoli pubblicati su riviste peer review ogni anno e il loro numero continua ad aumentare esponenzialmente. Nato inizialmente come un’integrazione opzionale del monitoraggio ambientale il MB è oggi uno strumento spesso insostituibile di valutazione e prevenzione del rischio chimico al punto che viene specificamente previsto dalla normativa di tutela della salute dei lavoratori. Il MB mira a valutare, su base individuale o di gruppo, l’esposizione, gli effetti e la suscettibilità umana a fattori di rischio ambientali. Nonostante la crescente popolarità, tuttavia, il MB non è sempre applicato e utilizzato correttamente, né sotto il profilo scientifico né sotto quello etico. Proprio per ridurre i limiti nell’interpretazione dei dati di MB e favorire una corretta valutazione del rischio per i lavoratori esposti ad agenti chimici, il Comitato Scientifico di Tossicologia Occupazionale (SCOT) della Commissione Internazionale di Salute Occupazionale (ICOH), la principale organizzazione scientifica che si occupa di Medicina del lavoro, ha predisposto un documento di consenso ad hoc in cui vengono discussi i principi e gli strumenti del MB. Il documento è stato presentato in occasione del 7° Simposio sul Monitoraggio Biologico organizzato da SCOT a Pechino nel settembre del 2007. Il documento è stato uno sforzo congiunto che ha coinvolto anche altri due Comitati Scientifici della stessa ICOH: quello sulla Tossicologia dei Metalli (SCTM) e quello sulla Salute Rurale (SCRH). Obiettivo della presente relazione è quello di presentare il documento nelle sue linee essenziali per stimolare un confronto con la comunità dei tossicologi italiani sui principi, gli strumenti e l’uso del MB in tossicologia occupazionale. Nell’Introduzione del documento vengono definiti il ruolo e gli obiettivi del MB in Medicina del lavoro, il significato dei diversi tipi di indicatori biologici (di esposizione, di effetto, di suscettibilità), i vantaggi e gli svantaggi rispetto al monitoraggio ambientale. Nella formula che definisce qualitativamente e quantitativamente le componenti del rischio (Rischio = Tossicità x Esposizione x Suscettibilità) il MB può infatti giocare un ruolo importante e contribuire ad una migliore definizione di ciascuna delle tre componenti. Il secondo capitolo esamina i metodi del MB, ovvero le modalità di raccolta e conservazione del campione, le caratteristiche tecnico-strumentali dell’analisi, ovvero precisione, sensibilità, specificità, il controllo di qualità. Un terzo capitolo riguarda l’interpretazione dei risultati ed esamina i vari fattori di variabilità inter- ed intra-individuale, nel campionamento, nella tecnica analitica, nell’analisi statistica. Vengono discussi il valore predittivo degli indicatori biologici, il loro significato tossicologico, i vantaggi e i limiti della loro applicazione su base individuale e di gruppo, al fine di ottimizzarne l’uso e l’interpretazione dei risultati in ambito occupazionale. Alcuni tipi di indicatori biologici vengono discussi in modo particolare (indicatori di genotossicità, indicatori con tecniche "omiche"). Un’attenzione particolare è stata posta alla discussione del rapporto tra indicatori biologici e Valori Limite Occupazionali e a quella del contributo del MB alla definizione dei Valori di Riferimento e dei Valori Limite Biologici. Un ultimo capitolo riguarda infine gli aspetti etici del MB, sia quelli relativi alle modalità di raccolta dei campioni (eg. consenso informato, consapevolezza) che quelli rivolti alla interpretazione dei dati (eg. analisi rischio/beneficio, test validati vs. test in fase sperimentale) che infine quelli sottesi alla comunicazione e gestione dei risultati (eg. confidenzialità, percezione del rischio, selezione dei lavoratori vs. prevenzione del rischio). Il documento non vuole costituire un rigido schema né discutere il MB di singole sostanze o gruppi di sostanze. Esso rappresenta bensì un’occasione per presentare lo stato dell’arte nella ricerca sugli indicatori biologici e diffonderne la cultura come importante strumento per la valutazione del rischio chimico nei lavoratori.