Abstract
Titolo

NUOVE TIPOLOGIE DI CONSUMO

 
Autori

Teodora Macchia
Dipartimento del Farmaco, rep. FTD – Istituto Superiore di Sanità, Roma

 
Abstract

Come "nuove", vengono spesso etichettate modalità di assunzione e sostanze anche se nuove in senso letterale non sono. Questa consuetudine, oltre a sollecitare la curiosità di potenziali consumatori e indurre una sottovalutazione dei rischi soprattutto da parte dei più giovani, contribuisce ad alimentare disinformazione e superficialità di approccio già ampiamente sostenuta dai blog e forum progressivamente più numerosi in internet. Oltre a ciò, il mercato illecito in cui sono contemporaneamente presenti sostanze numerose come non mai, periodicamente rende disponibili molecole di nuova sintesi subdolamente spacciate come "naturali", nuove formulazioni di sostanze tradizionali e modalità di assunzione presentate come più accattivanti e meno rischiose. Vengono coniati termini quali "club drugs", "lifestyle-drugs" "smart drugs" per comprendere insiemi di sostanze che promettono gli effetti desiderati all’interno della legalità e della mancanza di rischi. Nomi, colori e forme arricchiscono un campionario già variegato; riferimenti a pratiche esoteriche stimolano la fantasia; circolano miscele, casuali o studiate, di più molecole in un unico prodotto, molecole vengono spacciate con l’etichetta di altre rendenco concreto il rischio di assunzioni inconsapevoli; la presenza di contaminanti o adulteranti è meno infrequente di quanto si possa immaginare: ne conseguono effetti anche letali. La crescente presenza di una componente allucinogena esige un approccio diverso dall’abituale sia a livello di Medicina d’Urgenza sia nella gestione dei disturbi del comportamento conseguenti al consumo, sia nell’approccio dei servizi territoriali alla presa in carico e gestione di pazienti con dipendenze multiple. Al desiderio di manipolare la propria mente si aggiunge quello di "gestire" la mente e volontà altrui come dimostrano, ad esempio, le violenze a seguito di somministrazione di GHB nelle bevande di ignare vittime. Ricerche e rapporti governativi evidenziano come, nelle abitudini assuntive, tali sostanze sono nella prassi associate al consumo di alcol. Il consumo associato di alcol e stimolanti comporta una "esasperazione"/variazione degli effetti in senso farmacotossicologico e comportamentale che lo stesso assuntore non è in grado di controllare. Evidenze scientifiche dimostrano che tale abbinamento rende più articolati i rischi nella sfera sanitaria-comportamentale e più "esigenti" gli approcci diagnostico-tossicologici. Nonostante tale consapevolezza, nel nostro paese mancano studi specifici finalizzati a valutare la dimensione dell’impatto sanitario di tali abitudini assuntive con conseguente condizionamento delle conoscenze, degli strumenti di intervento e di prevenzione. L’analisi dei pochi dati disponibili suggerisce uno scenario ancor più impegnativo di quanto si possa immaginare e che richiede di essere affrontato con approcci più specifici, efficienti, mirati e con un serio monitoraggio sistematico delle tipologie di consumo su tutto il territorio.