Il fumo di tabacco, sua composizione e valutazione della dose assunta
Colin Dickens
British American Tobacco
Il fumo di sigaretta è una miscela complessa contenente, tra fase gassosa e fase particolata, oltre 4.800 diversi composti chimici. L’interazione tra i componenti chimici presenti aumenta la complessità della miscela. Inoltre, le proprieta’ dell’aerosol del fumo di tabacco sono considerate importanti, poiche’ la dimensione, la concentrazione e la composizione chimica dell’aerosol determinano dove, e con quanta efficienza, il fumo si deposita nei polmoni. Ciò ha implicazioni per la valutazione della dose a livello cellulare nelle diverse regioni anatomiche dei polmoni, e l’assorbimento sistemico dei componenti chimici. Le rese dei costituenti del fumo per sigaretta sono misurate meccanicamente in condizioni controllate di fumata definite dall’ International Organization for Standardization (ISO) o dall’equivalente agenzia USA, Federal Trade Commission (FTC). Mentre questi metodi sono utili nel misurare le rese dei differenti composti chimici presenti nel fumo di sigaretta in condizioni di laboratorio, essi non riflettono, ne’ intendono misurare, la dose assunta per un dato soggetto fumatore. Il comportamento individuale del fumatore, come il volume di aspirazione, la frequenza di aspirazione e la profondità di inalazione, determina la quantità di fumo assunta dallo stesso nei polmoni. British American Tobacco ha sviluppato una tecnica sperimentale non invasiva che valuta la quantità di singoli composti chimici nel fumo assunta dai fumatori nel loro ambiente quotidiano. La tecnica, denominata "filter analysis", analizza le quantità di particolato e materiale semi-volatile dovuti al fumo e presenti nella sezione terminale del filtro a contatto con la bocca della sigaretta fumata. Questo, insieme con i dati ottenuti dalle stesse sigarette fumate a macchina in laboratorio, rendono possibile un calcolo stimato dei composti chimici del fumo rilasciati "in use" - anche definito "yield in-use" (YIU). Queste misure possono anche essere unite a quelle dei composti chimici nel fumo esalato per calcolare la frazione depositata nel sistema respiratorio durante studi "in-house" su volontari fumatori. In tutti i casi i volontari rilasciano il proprio consenso informato per iscritto. Sono state anche sviluppate metodiche che possono misurare dimensione e concentrazione delle particelle in relazione al tempo nel fumo di sigaretta inalato ed esalato; ciò può aiutare a capire i meccanismi di deposizione. Il cosiddetto “time resolved data" è anche usato insieme alle misure derivanti dal “pattern" di aspirazione e inalazione del volontario per sviluppare metodiche in grado di indagare dove i diversi composti chimici possano depositarsi nel sistema respiratorio.