Abstract
Titolo

Il caso “metanolo Sicilia" (anni 2006-2008): casistica del Centro Antiveleni di Pavia

 
Autori

Locatelli C (1), Lonati D (1), Giampreti A (1), Petrolini V (1), Vecchio S (1), Bigi S (1), Rocchi L (2), Baldi ML (2), Papa P (2), Valli A (2), Rolandi L (2), Picotto P (3), Borrello S (3), Pistolese P (4), Manzo L (1)
1. Centro Antiveleni di Pavia e Centro Nazionale di Informazione Tossicologica, Servizio di Tossicologia, IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri e Università degli Studi di Pavia www.cavpavia.it 2. Laboratorio di Tossicologia Analitica Clinica, Servizio di Analisi Chimico Cliniche, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia 3. Direzione generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione, Ministero della Salute, Roma 4. Sicurezza ambientale e prevenzione primaria, Direzione generale della prevenzione sanitaria, Ministero della Salute, Roma

 
Abstract

Intossicazioni collettive da metanolo possono verificarsi in zone dove il consumo di alcolici è elevato e in cui sono disponibili bevande alcoliche distillate illegalmente oppure in caso di adulterazione volontaria. Nel 1986 si è verificata in Italia la prima intossicazione collettiva da metanolo, causata dall’adulterazione di vino. La presente casistica si riferisce a una serie di 23 casi avvenuta in Sicilia nel periodo 2006-2008. Obiettivo. Descrivere i casi di intossicazione da metanolo verificatisi in Sicilia e il ruolo del Centro Antiveleni (CAV) nella “Sorveglianza Sindromica��? e nel “Sistema Rapido di Allerta". Materiali e metodi. Sono stati analizzati tutti i casi di sospetta/confermata intossicazione da metanolo verificatisi in Sicilia dall’agosto 2006 al giugno 2008 e gestiti in consulenza dal CAV di Pavia. I parametri considerati sono: poisoning-severity-score (PSS), tempi per ottenere la conferma analitica, trattamento, outcome. È stata inoltre condotta un’analisi retrospettiva nel periodo precedente l’agosto 2006. Risultati. Nell’agosto 2006 si sono verificati 2 casi ravvicinati di intossicazione letale da metanolo. La nazionalità (romena) dei pazienti, le modalità di arrivo in ospedale (accompagnati in auto da amici), la sintomatologia presentata nelle ore precedenti l’accesso e la clinica al momento della prima valutazione (indicativa di intossicazione da alcoli) hanno indotto il CAV a correlare questi due casi con un terzo caso di intossicazione letale da metanolo verificatosi qualche mese prima in Sicilia, e ipotizzare una causa comune. La determinazione della metanolemia in urgenza presso il Laboratorio di Tossicologia Analitica di Pavia ha permesso di confermare le diagnosi di intossicazione da metanolo. Nel sospetto di una possibile emergenza per la salute pubblica è stato attivato il Sistema di Allerta Rapida per allertare la rete dei CAV e le Autorità nazionali e regionali: numerose allerta consecutive hanno permesso di monitorare l’estensione e l’impatto sanitario dell’evento. Altri CAV hanno, successivamente, registrato altri casi. La causa delle intossicazioni è risultata essere il consumo voluttuario di prodotti commerciali illegali contenenti un’elevata percentuale di metanolo. Dalla prima allerta (12/08/2006) a giugno 2008 sono stati registrati 19 casi. L’analisi retrospettiva ha consentito di identificare 4 casi analoghi nel periodo febbraio 2003-aprile 2006, per un totale di 23 casi (età: 23-60 anni). Il PSS all’ingresso è stato 1 (lieve) in 2 casi; 2 (moderato) in 3 casi e 3 (grave) in 18 casi. I segni e i sintomi più frequenti sono stati: acidosi metabolica grave (pH 6.8±0.2) (23/23), midriasi (22/23), shock (18/23), coma (17/23), anuria (9/23) e insufficienza respiratoria (9/23). La conferma analitica è stata possibile in 19/23 casi: in 14 è stata effettuata l’analisi quantitativa del metanolo ematico (valore medio 177,8±128,9 mg/dL) e in 4 casi quella qualitativa, mentre in 1 caso è stato possibile ottenere solo il dato qualitativo urinario. Il tempo richiesto per la conferma analitica è risultato compreso fra 6 e 60 ore. Solo in pochi casi è stato possibile effettuare analisi in urgenza nei laboratori siciliani; nei restanti casi l’analisi è stata eseguita a Pavia. Il trattamento supportivo, antidotico e dialitico è stato effettuato in tutti i pazienti. I decessi sono stati 18 (78%), di cui 13 durante la prima settimana di degenza: in 3 casi è stato effettuato prelievo d’organi per donazione. Un solo paziente è guarito senza sequele, 2 hanno riportato lieve deficit visivo permanente e 1 ha presentato sequele neurologiche gravi (1 paziente è stato perso al follow-up). Sono risultati coinvolti prevalentemente cittadini originari dell’est europeo che vivevano in Sicilia (18 romeni e 3 polacchi); 15 erano giovani donne che svolgevano attività di badante. Il CAV di Pavia, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha partecipato a uno specifico sistema di sorveglianza che ha coinvolto (attraverso gli Assessorati regionali) tutti i servizi di emergenza italiani. Il Ministero della Salute ha inoltre prontamente predisposto specifici interventi di monitoraggio e di prevenzione (anche sui prodotti in commercio) attraverso le Autorità e gli Enti competenti. Conclusioni. L’intossicazione grave da metanolo è caratterizzata da elevata mortalità specie se la diagnosi è tardiva. Il supporto del laboratorio è stato essenziale per la conferma dei casi identificati dal CAV. Il Sistema di Allerta e la Sorveglianza Sindromica attivati presso il CAV, in accordo con le Istituzioni e unitamente alle misure di prevenzione attivate dal Ministero e dagli Assessorati Regionali, sembrano aver migliorato il riconoscimento dell’intossicazione da metanolo e contribuito ad arginare l’emergenza.