OSTREOPSIS SPP.: UN PROBLEMA EMERGENTE
MARIAGRAZIA GIACOBBE Istituto per l'Ambiente Marino Costiero, IAMC-CNR Messina
Negli ultimi decenni molti paesi hanno dovuto sperimentare alcune importanti conseguenze delle fioriture microalgali tossiche (HAB, Harmful Algal Blooms). Queste sono state infatti responsabili di morie di animali selvatici, d'allevamento e domestici. Il consumo di molluschi, pesci o acque contaminate da tossine microalgali è stato associato a casi di avvelenamento anche molto gravi nell'uomo. Il problema delle fioriture tossiche interessa in modo esteso le acque del nostro paese. I recenti episodi di fioriture lungo le coste italiane dovute a specie tipicamente tropicali hanno maggiormente messo in evidenza la necessità di prendere iniziative a livello nazionale nell'ambito scientifico, organizzativo e istituzionale. Questi eventi potrebbero diventare più frequenti: aumenta la temperatura delle acque superficiali (fino a 2 gradi sopra la media stagionale) e cresce la proliferazione di microalghe tossiche. Recentemente, in aree marine costiere è stata osservata una tendenza all'aumento di fioriture di un genere microalgale bentonico/epifitico, poco conosciuto e scarsamente studiato, che ha dimostrato di avere un'impatto negativo sull'ecosistema (morie di invertebrati) e sulla salute umana (affezioni respiratorie ed altre sintomatologie). Si tratta del dinoflagellato Ostreopsis, che nelle ultime estati ha allarmato bagnanti e amministratori locali, mettendo in moto il sistema delle Agenzie ambientali regionali e centri di ricerca. Fioriture di Ostreopsis spp. sono state segnalate nel Mediterraneo sin dagli anni '70. Al momento è nota la presenza di due specie potenzialmente tossiche di Ostreopsis nel bacino nord-ovest del Mar Mediterraneo: O. ovata e O. cf. siamensis. La prima segnalazione in acque italiane di Ostreopsis ha riguardato il Mar Tirreno. Queste microalghe generalmente colonizzano le macrofite, e pertanto vengono definite epifitiche, ma in alcuni casi si sviluppano direttamente sui fondali. Eventi dannosi riconducibili a fioriture di Ostreopsis spp., sono stati riportati per la prima volta lungo le coste toscane nel 1998, e successivamente in molte altre località costiere della penisola durante il periodo estivo. In alcuni casi si è trattato di consistenti fioriture, visibili sotto forma di densi strati mucillaginosi. Le microalghe, in tali situazioni, sono immerse in questa matrice comune e il distacco dei flocculi, che ospitano un numero estremamente elevato di cellule, comporta il loro rilascio nella colonna d'acqua. Oltre ai danni per la salute umana dovuta alla produzione di tossine, come palitossina e ovatossina-a, l'impatto sull'ecosistema durante le fioriture è grave: si manifestano alterazioni della qualità e del colore dell'acqua, ipossia o anossia dei fondali e, ancora più seriamente, morie di organismi bentonici come molluschi, celenterati ed echinodermi. Le più gravi implicazioni sanitarie sono state registrate in Liguria nel 2006, quando nelle giornate di fioritura di Ostreopsis circa 200 persone hanno manifestato problemi respiratori, febbre e congiuntiviti. Questa sintomatologia è stata associata alla presenza nell'aerosol e nell'acqua di tossine prodotte da O. ovata. Tali fioriture possono infatti causare un'intossicazione i cui sintomi indirizzano verso un meccanismo irritativo aspecifico delle mucose respiratorie e congiuntivali, dove la modalità di esposizione per il manifestarsi dei sintomi non è l'ingestione, ma l'inalazione di aerosol marino. Dalle esperienze italiane emerge un quadro piuttosto complesso, non riconducibile ad altri eventi nel mondo e ancora decisamente poco conosciuto. Dopo i numerosi casi verificatisi sulle nostre coste, diverse istituzioni italiane si sono immediatamente attivate per stabilire opportune linee di intervento e monitoraggio. Sono stati messi a punto protocolli operativi per il monitoraggio continuo di Ostreopsis e l'eventuale intervento presso le aree a rischio di fioritura. La gestione di emergenze ambientali e di salute pubblica create dagli HAB non può prescindere da una conoscenza approfondita del fenomeno. In questo senso, la creazione di un network di monitoraggio su scala nazionale rappresenta un'ottimizzazione dell'uso delle conoscenze e di controllo delle fioriture dannose, raccogliendo in particolare informazioni su distribuzione, ecologia e fisiologia delle microalghe bentoniche tossiche. Ciò anche allo scopo di gestire meglio i rischi per la salute umana, gli effetti sugli organismi acquatici e l'impatto su attività economiche come la pesca ed il turismo.