Abstract
Titolo
PROBE: PROgramma per il Biomonitoraggio dell’Esposizione della popolazione generale
 
Autori
Daniela Mattei, Istituto Superiore di Sanità Beatrice Bocca, Istituto Superiore di Sanità Anna Pino, Istituto Superiore di Sanità Alessandro Alimonti, Istituto Superiore di Sanità
 
Abstract
Il biomonitoraggio della popolazione rappresenta il metodo elettivo per valutare il grado di esposizione di una popolazione ai diversi contaminanti attraverso la loro misura diretta e/o la quantificazione dei loro metaboliti nell’organismo-bersaglio. Campagne di biomonitoraggio dell’esposizione della popolazione sono da anni condotte negli USA (National Reports on Human Exposure to Environmental Chemical) come risultato della sorveglianza della popolazione realizzata dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) nell’ambito del National Biomonitoring Program. Tra i paesi comunitari, la Germania, che dal 1996 ha istituito la Kommission Human-Biomonitoring des Umweltbund-esamtes, è l’unico paese Europeo che si sia dotato di un’organizzazione per la sorveglianza dell’esposizione della popolazione generale (German-Survey, ora alla terza campagna). La UE nel 2003 pone la “salute��? al centro della sua politica ambientale (European Environment and Health Strategy) in una visione che affronta in modo integrato i problemi ambientali e quelli di sanità pubblica. La Action 3 dell’Environment and Health Action Plan (2004-2010) incentiva lo sviluppo del biomonitoraggio delle popolazioni in Europa, in stretta e coerente collaborazione tra tutti gli Stati Membri, lanciando l’European Inventory on Human Biomonitoring Activities. In Italia il panorama inerente il biomonitoraggio dell’esposizione della popolazione italiana si configura piuttosto frammentario e lacunoso. In questo contesto, il programma PROBE (2008-2010) - ISS/CCM (Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali) - si propone di fornire gli elementi conoscitivi per la valutazione del rischio per la popolazione italiana in conseguenza dell’esposizione a metalli attraverso la realizzazione di campagne di biomonitoraggio a cadenza biennale di gruppi di popolazione urbana, suburbana con diversa suscettibilità per età (bambini, giovani, adulti, anziani) o per particolari condizioni fisiologiche (es. donne in gravidanza). I metalli oggetto di indagine sono quelli riportati anche nell’ultimo National Report on Human Exposure to Environmental Chemicals dei CDC americani e cioè: Antimonio, Bario, Berillio, Cadmio, Cesio, Cobalto, Mercurio, Molibdeno, Piombo, Platino, Tallio, Tungsteno ed Uranio. A questi si aggiungono: Arsenico, Iridio, Manganese, Nichel, Palladio, Rodio, Stagno, Stronzio e Vanadio, che sono stati inseriti dagli stessi CDC in liste di priorità. La prima fase è stata rivolta alla valutazione critica dello stato dell’arte attraverso la raccolta di informazioni e di dati disponibili in sede nazionale. È riportato il quadro dell’esposizione della popolazione italiana a metalli derivante da questa prima valutazione in termini di definizione dei Valori di Riferimento per gruppi di popolazione. Le attività successive sono incentrate sullo sviluppo operativo del network nazionale di sorveglianza per la selezione dei gruppi di popolazione e per il campionamento dei fluidi biologici necessari per la misura di biomarcatori da esposizione selezionati.