Abstract
Titolo

SMART DRUGS: INTOSSICAZIONI DA ALCHIL NITRITI (POPPERS), UNA PROBLEMATICA EMERGENTE

 
Autori

Davanzo F1, Settimi L2, Marcello I2, Sesana F1 , Bissoli M1, Ferruzzi M1, Borghini R1, Giarratana T1, Travaglia A1, Assisi F1, Moro P1, Severgnini P1, Rebutti I1, Dimasi V1, Pirina A1, Della Puppa T1, Binetti R2, Macchia T2

 1Centro Antiveleni, Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano;

2Istituto Superiore di Sanità, Roma

 
Abstract

Introduzione: Gli alchil nitriti sono esteri volatili dell’acido nitroso diffusi come droghe inalanti ("poppers")(1). Questi composti agiscono come potenti vasodilatatori e possono provocare effetti acuti quali: irritazione a carico di pelle, trachea e bronchi, difficoltà respiratorie, cefalea, ipotensione, vertigini, perdita di coscienza, cianosi, metaemoglobinemia, coma. La loro classificazione di pericolo (Allegato I della Direttiva 67/548/CEE), è la seguente: nitrito di butile: Facilmente infiammabile; Tossico per inalazione e ingestione (F; R 11 | T; R 23/25); nitrito di amile: Facilmente infiammabile; Nocivo per inalazione e ingestione (F; R 11 | Xn; R 20/22); nitrito di isobutile: Facilmente infiammabile; Nocivo per inalazione e ingestione; possibile Cancerogeno; Mutageno, possibilità di effetti irreversibili (F; R 11 | Xn; R 20/22 | Carc. Cat 2; R 45 | Muta Cat.3; R 68). Da questa classificazione deriva che i preparati contenenti concentrazioni superiori al 25%, di nitrito di butile o di amile si classificano, rispettivamente, Tossici (R 20/25), e Nocivi (R 20/22) mentre, i preparati contenenti concentrazioni comprese tra lo 0,1 e l’1% di nitrito di isobutile si classificano possibili Cancerogeni (R 45) e Mutageni con possibilità di effetti irreversibili (R 68). In Italia gli alchil nitriti non sono classificati come stupefacenti (2) e il loro uso come droghe inalanti è scarsamente documentato. A dicembre 2007, il Centro Antiveleni (CAV) di Milano ha rilevato una frequenza inattesa di richieste di consulenza per esposizioni ad alchil nitriti (tre casi nel corso di una settimana). Questa osservazione ha stimolato una revisione della casistica pregressa con esposizioni a questi agenti al fine di contribuire alla caratterizzazione del loro uso. Nel presente contributo vengono riportate le principali osservazioni effettuate. Materiali e metodi: Il CAV di Milano per ogni consulenza prestata compila una scheda standard per la rilevazione delle seguenti informazioni: caratteristiche del paziente, esposizione, segni e sintomi, terapia, esiti. I dati rilevati sono attualmente condivisi con l’ISS per l’implementazione di un sistema di sorveglianza delle esposizioni pericolose (3). Da questa base di dati sono stati estratti tutti i casi con esposizione ad alchil nitriti gestiti nel periodo 1.1.2004-31.12.2007. Complessivamente, sono stati identificati 25 casi di interesse: uno esaminato nel 2004, tre nel 2005, 10 nel 2006 e 11 nel 2007. La maggior parte è risultato di genere maschile (n. 20), età mediana 27 anni (intervallo: 15 e 47 anni). La modalità di esposizione è risultata volontaria per abuso per 22 casi e per tre casi, rispettivamente, accidentale, non nota e autolesiva. Quindici pazienti sono stati esposti solamente ad alchil nitriti mentre, per cinque casi, è stata riportata assunzione contemporanea di altre droghe (cocaina in tre casi, acido gamma idrossibutirrico (GHB) in due casi, uno dei quali esposto anche a cocaina, psicofarmaci e alcol). Per 13 casi la via di esposizione era inalatoria e per 9 orale. Ventuno casi sono stati classificati come intossicazioni da alchil nitriti. Per questi soggetti sono state rilevati i seguenti effetti: coma (n. 5), emolisi (n. 3), dispnea (n. 3), ipotono (n. 2), vomito (n. 2), midriasi (n. 2), ipertermia (n. 2), cefalea (n. 2), faringodinia (n. 2), bradicardia (n. 1), tachicardia (n. 1), broncospasmo (n. 1), agitazione motoria (n. 1), miosi (n. 1), cianosi diffusa (n. 1), ustioni di I grado (n. 1), edema delle labbra (n. 1). La gravità dell’intossicazione è risultata elevata, moderata e lieve per sette casi, rispettivamente. Per tre dei casi è stato possibile risalire alla fonte di esposizione, costituita da un preparato contenente 10 ml di nitrito di isoamile al 98%, commercializzato in Italia come smacchiatore e acquistabile via internet. A seguito di questa osservazione, è stata effettuata una ricerca su internet utilizzando come descrittore la parola "poppers" che ha portato a identificare altri cinque prodotti contenenti nitrito di isobutile, tutti in confezione da 10 ml, con destinazione commerciale di smacchiatore (n. 4) o profumatore di ambiente (n. 1). Conclusioni: Le osservazioni effettuate dal CAV di Milano nel periodo 2004-2007, sebbene riferite ad un numero molto limitato di casi, suggeriscono che in Italia a partire dal 2006 si sia verificata una maggiore diffusione nell’uso di alchil nitriti come sostanze di abuso. La constatazione che questi agenti sono acquistabili come smacchiatori e profumatori per l’ambiente pone un problema di adeguata regolamentazione a livello nazionale e europeo in considerazione delle loro caratteristiche di tossicità, delle concentrazioni presenti nei preparati e della loro diffusione come droghe inalanti. Bibliografia: 1) Haverkos HW, Kopstein AN, Wilson H, Drotman P. Env Health Pespect 1994; 102: 858-861; 2) Ministero dell’Interno. Tabelle degli stupefacenti, aggiornate al DM della Salute 18 luglio 2007. (http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/3/2006313174430.pdf) (ultima consultazione: 26.10.2008); 3) Settimi L, Davanzo F, Marcello I, Roazzi P, Binetti R. Not Ist Super Sanità 2008; 21(4): 3-9.