Abstract
Titolo
LAVAGGIO INTESTINALE IN NEONATO INTOSSICATO DA COMPRESSE DI FERRO SOLFATO
 
Autori
Bacis G, Panzeri C, Guidetti V, Eleftheriou G Centro Antiveleni di Bergamo, Ospedali Riuniti, Bergamo
 
Abstract
Introduzione: i composti del ferro, specie quelli bivalenti (ferrosi), sono usati come antianemici per via orale. Il ferro viene assorbito attraverso la mucosa del tratto digerente, soprattutto dall’intestino tenue e dal digiuno e il livello plasmatico normale è compreso fra 0,7 e 1,6 mcg/ml. Le dosi tossiche vanno sempre calcolate in termini di ferro elementare e nel bambino sono potenzialmente tossiche dosi tra 20 e 60 mg/kg e sicuramente pericolose dosi superiori a 60 mg/kg. Il rischio più grave è lo shock secondario a danno del tratto gastrointestinale da intensa irritazione a livello delle mucose, con formazione di lesioni emorragiche, documentate anche a livello dei vasi portali con successivo infarto intestinale. Inoltre il ferro a dosi tossiche altera il ciclo degli acidi tricarbossilici, determina danno epatico con liberazione di ferritina a cui si attribuisce vasodilatazione, ipoprotrombinemia, ipoglicemia. Da oltre 20 anni (1,2) il trattamento di decontaminazione è il lavaggio intestinale (whole bowel irrigation) con polietilenglicole (PEG) 4000 in soluzione elettrolitica. Nei bambini deve essere somministrato alla dose di 20-60 ml/ora fino ad emissione di feci chiare. Presentiamo il primo caso di intossicazione da compresse di ferro e l’efficacia del lavaggio intestinale in un neonato di un mese di vita. Caso clinico: giunge in pronto soccorso del nostro ospedale un neonato di 42 giorni, peso di 3420 g, nato prematuro alla 35° settimana di gestazione, che circa 30 minuti prima, durante l’allattamento ha presentato vomito spontaneo con emissione di una compressa di Ferro-grad (solfato ferroso eptaidrato in compresse da 525 mg contenenti 105 mg di ferro elementare). Il padre riferisce che la sorellina di 5 anni ha somministrato al fratellino le quattro compresse mancanti dalla confezione. Viene eseguita una radiografia dell’addome senza mezzo contrasto che documenta la presenza di tre compresse a livello dello stomaco. La dose totale di ferro elementare è di 315 mg, pari a 92 mg/kg. Per tal motivo si inizia lavaggio intestinale con PEG 4000 in soluzione elettrolitica alla dose di 60 ml/kg e una gastroprotezione con omeprazolo endovena. Una compressa viene vomitata mentre le altre due vengono eliminate per via rettale quasi completamente disciolte. La sideremia eseguita all’ingresso indicava un valore di 299 mcg/dl (vn 70 – 160), scendendo a 279 dopo 5 ore, 194 dopo 9 ore, 123 dopo 16 ore, 73 dopo 25 ore. Il bimbo veniva dimesso in eccellenti condizioni di salute 48 ore dopo il ricovero senza aver mai presentato effetti tossici da ferro. Conclusioni: la peculiarità del presente caso risiede nell’efficace utilizzo del lavaggio intestinale con PEG 4000 in un neonato prematuro di soli 42 giorni di età a cui sono state somministrate compresse di ferro dalla sorella di 5 anni. Bibliografia: (1) Tenenbein M, Cohen S, & Sitar DS: Whole bowel irrigation as a decontamination procedure after acute drug overdose. Arch Int Med 1987a; 147:905-907. (2). Tenenbein M: Position statement: whole bowel irrigation. American Academy of Clinical Toxicology; European Association of Poisons Centres and Clinical Toxicologists. J Toxicol Clin Toxicol 1997; 35:753-762.