Abstract
Titolo
Sviluppo pre-clinico di un farmaco biotecnologico: validazione del metodo analitico e “special cases"
 
Autori
Serena Cinelli, Isabella Andreini, Silvana Venturella, Mercede Brunetti RTC- Research Toxicology Centre- Via Tito Speri 14 - 00040 Pomezia - Roma
 
Abstract
I prodotti biotecnologici hanno avuto un’impressionante crescita come agenti terapeutici per sostituire proteine e ormoni di origine naturale, per riconoscere antigeni tumorali o per essere somministrati come vaccini. Nel corso dello sviluppo pre-clinico è importante definire e validare un metodo analitico opportuno per misurare la cinetica del prodotto, nel caso di proteine ricombinanti, o per seguire la formazione di biomakers rilevanti, ad esempio titolando anticorpi specifici nel caso di vaccini. Gli stessi metodi potranno essere applicati successivamente durante le fasi di sviluppo clinico. I risultati tossicocinetici di studi "in vivo" per la valutazione della sicurezza dei farmaci biotecnologici richiedono metodi di notevole sensibilità e specificità. Una volta che la procedura analitica è stata messa a punto è necessario procedere con una robusta validazione del metodo in analogia a quanto avviene con i prodotti di sintesi chimica. Per l’analisi di proteine e polipeptidi non è possibile utilizzare sistemi analitici convenzionali (HPLC o spettrofotometria di massa), ma è necessario applicare saggi di tipo immunologico, come ELISA, RIA, RIP, etc. Tali saggi presentano generalmente una maggiore variabilità inter e intra-esperimento se confrontati con le metodiche chimico-analitiche. Nel corso della validazione si dovrà tenere conto di tali differenze, incrementando le sedute analitiche per verificare la performance del metodo, ma applicando al tempo stesso una maggiore flessibilità nella definizione dei criteri di accettabilità. Nel corso della presentazione verranno illustrati casi emblematici affrontando in particolare alcuni problemi di interferenza da matrice. Lo sviluppo pre-clinico di nuovi prodotti biotecnologici richiede solide conoscenze in ambito regolatorio, un costante aggiornamento scientifico e la capacità di adattare le procedure interne ai metodi innovativi, spesso messi a punto in ambienti che tradizionalmente operano al di fuori delle BPL.