ABSTRACT
European Food Safety Authority
Il termine “endocrine disruptor”, poi tradotto nell’italiano "interferente endocrino", è stato introdotto negli anni ‘90 fino ad indicare successivamente "... una sostanza .. che altera la funzione del sistema endocrino e di conseguenza provoca effetti negativi sulla salute di un organismo, o sulla sua progenie, o (sotto) popolazioni" (OMS, 2002).
Per quanto riguarda le norme circa l’immissione sul mercato di prodotti fitosanitari, nessuna traccia relativa alla problematica delle sostanze attive sul sistema endocrino era presente nella direttiva 1991/414/CE, capostipite della valutazione del rischio per l’immissione sul mercato di prodotti fitosanitari. L’evoluzione in questo ambito è stata recepita nel più recente regolamento 1107/2009, secondo il quale “una sostanza attiva, un antidoto agronomico o un sinergizzante sono approvati soltanto se, sulla base di una valutazione fondata su ………. test riconosciuti a livello comunitario o internazionale, o di altri dati e informazioni disponibili, incluso un compendio della letteratura scientifica, …., sono considerati privi di proprietà d’interferente endocrino”
Entro il 14 dicembre 2013, la Commissione Europea dovrà presentare al comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali i criteri scientifici specifici per la determinazione delle proprietà d’interferente endocrino. In attesa dell’adozione di tali criteri, le sostanze classificate come cancerogene di categoria 2 e come tossiche per la riproduzione di categoria 2 sono considerate possedere proprietà di interferente endocrino. Inoltre, le sostanze che sono tossiche per la riproduzione di categoria 2 e che hanno effetti tossici sugli organi endocrini possono essere considerate possedere proprietà di interferente endocrino.
Le problematiche di maggiore urgenza al momento, in termini di tossicologia in ambito regolatorio, sono la messa a punto dei criteri scientifici per definire gli “interferenti” endocrini, così come un consenso internazionale sulle strategie di test per determinare l'attività endocrina delle sostanze. Un’attività sugli interferenti endocrini è stata avviata dall’OCSE nel 1997 e in quest’ambito diversi test sono già stati sviluppati. Tuttavia rimangono diverse questioni ancora aperte, come il significato degli effetti registrati, l’influenza del sesso e dell’età sugli effetti, la possibilità e il ruolo di esposizioni e azioni combinate. Infine, occorre procedere a una migliore comprensione del significato e delle implicazioni regolatorie delle basse dosi di esposizione.