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ABSTRACT

Title

Integratori

 
Authors
P. Restani, C. Di Lorenzo, A.Dos Santos

Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università degli Studi di Milano, via Balzaretti 9, 20133 Milano
 
Abstract

E’ ben noto come la dieta possa contribuire alla salute di un organismo e come l’apporto equilibrato di nutrienti e di sostanze non-nutritive “funzionali” abbiano un ruolo critico nel modulare l’insorgenza di malattie degenerative e croniche (patologie cardiovascolari, neurodegenerative e tumorali).
Sulla base di queste conoscenze scientifiche, il settore dei prodotti “salutistici” ha ricevuto un impulso notevole, a cui si è associata una crescita esponenziale del numero di specialità presenti sul mercato.
Gli integratori alimentari sono destinati a favorire l'assunzione di determinati principi, nutritivi e non;  non devono essere proposti per proprietà curative, ma solo come complemento di una normale dieta.
La presenza di un numero elevato di prodotti sul mercato porta a oggettive difficoltà pratiche quando si intenda controllarne in modo soddisfacente la qualità.
Va sottolineato che nel settore degli integratori alimentari lavorano aziende di altissimo livello, che rispettano i presupposti scientifici ed investono nella ricerca per migliorare i loro prodotti, promuovere la salute e proteggere i consumatori. Purtroppo questo concetto non è generalizzabile e numerosi sono gli aspetti da tenere sotto controllo per evitare che il settore “salutistico” dia spazio ad operatori con pochi scrupoli, che danneggiano non solo i consumatori ma anche chi lavora seriamente. A questo proposito possiamo citare il settore degli integratori per sportivi che sono spesso veicolo di sostanze vietate o comunque di ingredienti che vanno considerati dopanti.
Gli aspetti di sicurezza/pericolosità associabili agli integratori alimentari includono: a) problemi di qualità della materia prima; b) problemi di sovradosaggio; c) carenza di informazioni utili; d) problemi di pubblicità/messaggi ingannevoli; d) usi illeciti (doping); e) interazioni farmaci/integratori; f) scarsa segnalazione degli eventi avversi associati a integratori da parte dei centri ospedalieri; d) gli effetti tossici a seguito di esposizione cronica spesso non controllata sufficientemente.
I problemi inerenti la qualità sono difficilmente controllabili se le aziende produttrici non lavorano secondo le migliori norme di produzione (HACCP, ISO, ecc.). Ulteriori problemi nascono dagli integratori che contengono ingredienti botanici che possono provenire da paesi “più economici” (o semplicemente più idonei per clima) ove la diffusione di alcuni contaminanti tossici è frequente (micotossine, pesticidi vietati, metalli pesanti).
Un altro punto critico è che la principale fonte di informazione attuale è internet, ovvero la “biblioteca” per tutti. I siti internet sono a disposizione di tutti coloro che possiedono un computer, ma di questi solo una piccola percentuale è in grado di distinguere la serietà scientifica dei siti governativi e di società accreditate da quelli legati ad attività commerciali fino alle situazioni estreme delle “società per delinquere”.
Verranno portati alcuni esempi di uso “illecito” di integratori alimentari che oltre a determinare eventi avversi gravi nel consumatore (fino alla morte), portano a screditare in modo generico l’affidabilità del settore.
La valutazione del rischio/beneficio degli integratori alimentari contenenti ingredienti erboristici è oggetto del Progetto PlantLIBRA finanziato dalla Comunità Europea (www.plantlibra.eu) e di cui si parlerà nel Simposio: Prodotti botanici come integratori alimentari: il punto sulla sicurezza.
 
The research leading to these results has received funding from the EuropeanCommunity's Seventh Framework Programme (FP7/2007-2013) under grant agreement n° 245199.It has been carried out within the PlantLIBRA project (www.plantlibra.eu). This report does not necessarily reflect the Commission views or its future policy on this areas.