ABSTRACT
1) Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università di Milano (MI)
2) Loacker Remedia, Prato all’Isarco (BZ)
Pelargoniumè il genere a cui appartengono i comuni gerani che coltiviamo a scopo ornamentale. Alcune specie sudafricane, specificamente il P. sidoides e il P. reniforme, sono utilizzati nella medicina tradizionale di diversi gruppi etnici del Sudafrica per le loro proprietà curative. Gli studi di etnobotanica hanno descritto l’utilizzo dei tuberi di queste piante in infuso o decotto per curare numerose patologie sia a carattere infettivo, quali diarree, dissenteria e malattie respiratorie, sia non infettive, come problemi epatici e disturbi mestruali (Watt, 1962; Hutchings, 1996). Come in tutti i fitocomplessi, anche negli estratti di P. sidoides i componenti sono molto numerosi e questo rende particolarmente difficile una standardizzazione dei prodotti, requisito fondamentale per assicurare una attività riproducibile e costante. Il problema è stato in gran parte superato con l’estratto EPs®7630, derivato da piante selezionate, coltivate e preparate in maniera altamente controllata, ed ottenuto con un processo estrattivo brevettato, con una miscela idro-etanolica (11% m/m), anch’esso altamente standardizzato. Uno studio recente (Schoetz, 2008) ha definito i componenti dell’estratto EPs®7630, fra cui spiccano polifenoli caratteristici come prodelfinidine oligomeriche e cumarine metossilate. La disponibilità di un prodotto costante e riproducibile ha permesso la realizzazione di approfonditi studi farmacologici e di trial clinici che ne supportassero un utilizzo razionale in terapia. Seppur dimostrate in vitro (Bladt, 1977, Michaelis, 2010), le attività antibatteriche e antivirali dirette non giustificano in pieno l’efficacia clinica di EPs®7630, sono state quindi indagate le interazioni con i meccanismi di difesa dell’organismo contro le infezioni.
Quando i macrofagi sono attivati inibiscono la crescita dei microrganismi infettanti producendo specie reattive dell’ossigeno e nitroderivati che posseggono attività antimicrobiche, inoltre sintetizzano e liberano nell’ambiente circostante citochine e linfochine che attivano a loro volta meccanismi di risposta cellulare. Thäle e collaboratori (Thäle, 2008) hanno dimostrato un aumento della produzione di NO in macrofagi stimolati e trattati con EPs®7630. In queste condizioni aumenta anche la produzione e secrezione di citochine (IL-1be TNFae IL-12). Lo stesso gruppo ha recentemente studiato l’attività antivirale di EPs®7630 (Thäle, 2010), i risultati indicano che la preincubazione di macrofagi con basse concentrazioni di EPs®7630 induce la produzione di molecole che a loro volta proteggono i fibroblasti dall’infezione virale.
Altri meccanismi antiinfettivi indiretti sono stati recentemente indagati (Conrad, 2007; Janecki, 2011), dimostrando che EPs®7630 riduce in maniera dose dipendente l’adesione di streptococchi del gruppo A a colture in vitro di cellule epiteliali umane. Questi diversi meccanismi farmacologici costituiscono una solida base razionale per l’utilizzo di EPs®7630 nel trattamento delle affezioni delle alte vie respiratorie, sia di origine virale che batterica.
Bibliografia
- Bladt, S. (1977). Umckaloabo® – Droge der afrikanischen. Volksmedizin. Dtsch. Apoth. Ztg. 117, 1655–1660.
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- Hutchings A (1995) Zulu Medicinal Plants, Natal University Press, Pietermaritzburg, 1996
- Janecki A, Conrad A, Engels I, et al. J Ethnopharmacol. ;133(1):147-152. Epub 2010 Sep 29.
- Michaelis M, Doerr HW, Cinatl J Jr. (2010). Phytomedicine. 2010 Oct 29. [Epub ahead of print]
- Shoetz K, Erdelmeier C, Germer S, Hauer H.(2008). Planta Med. ; 74: 667-674
- Thåle C, Kiderlen A, Kolodziej H. (2008). Planta Med. ;74(6):675-81.
- Thäle C, Kiderlen AF, Kolodziej H. (2010). Planta Med. Nov 23. [Epub ahead of print]
- Watt C, Breyer-Brandwyk MG (1992) Medicinal and poisonous plants of southern and eastern Africa. Livingstone, Edinburgh/London, 449–455