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ABSTRACT

Title
Intossicazioni da Tossina Botulinica: l’esperienza del Centro Antiveleni dell’Umberto I Policlinico di Roma
 
Authors
S. Mattera*, E. Malavasi**, D. Filoni*, P.A. Spagnolo**, M. Passariello***, V. Cecchini***, A. Morelli***, M.C. Grassi*

*Tossicologia d’Urgenza e Centro Antiveleni (CAV), **Scuola di Specializzazione in Tossicologia Medica *** Centro di Rianimazione, Umberto I, Policlinico di Roma, “ Sapienza” Università di Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, 00185, Roma, Italia
 
Abstract

Il botulismo è una sindrome neuroparalitica molto grave, talora fatale, causata dalla Tossina Botulinica (TB), che determina la comparsa di una paralisi flaccida, simmetrica, discendente. Si distinguono 5 forme di botulismo: alimentare, infantile, da colonizzazione intestinale dell’adulto, da ferita, iatrogeno (1). Il botulismo è ancora sottostimato a causa di: i) mancanza di sistemi di sorveglianza in alcuni paesi europei, ii) attenzione riservata solo al botulismo alimentare per scarsa conoscenza dell’infantile e delle altre forme, iii) indagini di laboratorio focalizzate solo sul Clostridium botulinum e non su Clostridium baratii e butyricum, iv) scarsa conoscenza della malattia da parte dei medici. Da gennaio 2010 a dicembre 2011 sono pervenute al CAV dell’Umberto I, 46 chiamate relative a casi di intossicazione alimentare, di queste 18 (39%) erano secondarie all’ingestione di alimenti a rischio di botulismo. Dall’esame di questi casi, avvenuti in circostanze accidentali, è risultato che 2 (11%) erano bambini (36 e 48 mesi) e 16 (89%) adulti di età compresa tra 22 e 72 anni. Otto chiamate (45%) erano avvenute entro 2 ore dall’assunzione del cibo sospetto, 6 (33%) tra 2 e 24 ore e 4 (22%) da 24 ore. Due soggetti (11%) riferivano sintomi neurologici con presenza di diplopia, 6 (33%) sintomi gastroenterici, 2 (11%) reazione allergica, 8 (44%) nessun sintomo. Nei soggetti in cui è stato ritenuto necessario un trattamento, è stato consigliato: in 3 (17%) carbone attivo, in 3 (17%) diluizione e/o protezione gastrica, in 3 (17%) fluidoterapia. In 17 casi, il sospetto diagnostico è stato escluso sia per la sintomatologia sia per la risoluzione del quadro clinico dopo terapia sintomatica e di supporto. In un caso, l’intossicazione da TB è stata diagnosticata sulla base dell’alimento ingerito e sui sintomi e segni clinici. Il CAVera stato contattato dal Pronto Soccorso dello stesso Umberto I. La paziente, donna di 22 anni, aveva ingerito 72 ore prima del ricovero cime di rapa sott’olio di preparazione domestica e presentava: diplopia, pupille midriatiche non reagenti, fotofobia, disfagia. Su indicazione del CAV furono raccolti: siero, tamponi rettali, un campione dell’alimento ingerito e inviati all’ISS per confermare la diagnosi; la paziente fu quindi trasferita in Rianimazione. Dopo 24 ore dal ricovero si somministrava l’anti-TB (250 ml: 325000 UI), dopo ulteriori 19 ore l’ISS confermava la presenza delle spore nell’alimento, successivamente della TB e del Cl. botulinum nei campioni inviati. Dopo 72 ore dal ricovero, per il persistere di disartria importante e assenza del riflesso della tosse si somministrava un’ulteriore dose di anti_TB, come riportato dalle linee guida (2). Dopo 13 giorni dal ricovero, per la risoluzione della sintomatologia, la paziente fu trasferita nel reparto di degenza post-intensiva e dimessa in 20a giornata.
Le statistiche epidemiologiche pubblicate dal Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo, in accordo con la nostra casistica, indicano come l’ingestione di alimenti a rischio di botulismo siano più frequenti in soggetti tra 25 e 65 anni (3). Nei 17 pazienti in cui è stata esclusa l’intossicazione, la sintomatologia era comparsa entro 24 ore dall’ingestione dell’alimento, tempo non sufficiente alla TB per manifestare la sua azione tossica.  Nell’episodio accertato, una preparazione non industriale di cime di rapa sott’olio è stata responsabile dell’intossicazione, confermando la maggiore implicazione dei prodotti vegetali artigianali nella genesi del botulismo alimentare (4). Il caso descritto sottolinea l’importanza di un’anamnesi accurata e del riconoscimento dei sintomi neurologici per una diagnosi precoce e l’inizio della terapia ancor prima della conferma di laboratorio.

1. Goldfrank’s Toxicologic Emergencies, Ninth Edition, McGraw-Hill, 2011
2. Micromedex® 2.0, Thomson Reuters, 2011
3. Fenicia L, Anniballi F, 2008, CNRB. Notiziario ISS, 21:11
4. Nakamura Yet al, 2011, Brain Nerve, 63:979