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ABSTRACT

Title
Severa intossicazione da cianuro in seguito ad esposizione a fumi di incendio
 
Authors

E. Malavasi*, S. Mattera***, A. Morelli**, V. Cecchini**, P. Pietropaoli**, M.C. Grassi***

*Scuola di Specializzazione in Tossicologia Medica, ** Centro di Rianimazione, ***Tossicologia d’Urgenza e Centro Antiveleni (CAV) Umberto I, Policlinico di Roma – “Sapienza” Università di Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, 00185, Roma, Italia

 
Abstract

L’esposizione a fumi di incendio non solo rappresenta un rischio di intossicazione da Monossido di Carbonio (CO), ma anche da Cianuro (CN).  L’HCN è un gas prodotto dalla combustione di plastica, lana, materiali naturali e sintetici. L’intossicazione severa da CN comprende: dispnea, bradicardia, ipotensione, aritmie, convulsioni, collasso cardiovascolare, edema polmonare, morte. Il CN blocca la catena respiratoria mitocondriale inibendo la formazione di ATP con aumento dei lattati e acidosi metabolica. Un antidoto disponibile è l’Idrossicobalamina (OHCob) (Cianokit®) che legando covalentemente il CN forma la cianocobalamina escreta per via renale (1-4). Da giugno 2010 a dicembre 2011 sono pervenuti al CAV dell’Umberto I, 18 casi di intossicazione da CO, per 5 soggetti si trattava di un’intossicazione da CO/CN: 4 sono stati trattati con Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) e OHCob (5 g). Di interesse il caso di un paziente (pz), uomo di 66 anni, cui è stata s. un’ulteriore dose di antidoto: il CAVera stato contattato dall’Ospedale San Camillo di Roma dove il pz era giunto intubato e sedato perché rinvenuto privo di coscienza a seguito di un incendio in luogo chiuso. Veniva diagnosticata intossicazione da CO (COHb 33%) e sospetta intossicazione da CN. L’EGA evidenziava un’acidosi metabolica e i lattati nel sangue erano 8 mmol/L. Su indicazione del CAV si s. OHCob; il pz veniva sottoposto a OTI, durante la quale si verificava arresto cardiocircolatorio che rispondeva all’adrenalina. Trasferito in 2a giornata nella Rianimazione dell’Umberto I, veniva estubato e presentava secrezioni dense e scure e sottoposto nuovamente a OTI. In 3a giornata, sospesa l’OTI per peggioramento emodinamico, veniva intubato nuovamente; per l’incremento dell’acidosi lattica si s. inotropi e un’ulteriore dose di OHCob. In 4a giornata era necessaria la cardioversione elettrica per FV senza polso e asistolia seguita da manovre RCP con ripresa del ritmo sinusale. Un successivo ecocardiogramma evidenziava severa depressione della contrattilità. In 5a giornata si verificava una crisi convulsiva che si risolveva con la s. di midazolam. L’EEG, eseguito in 7a giornata, evidenziava sofferenza cerebrale diffusa. Tra la 7a e la 30a giornata, il pz presentava episodi di aritmia che richiedevano cardioversione elettrica. L’ecocardiogramma, eseguito in 23a giornata, mostrava riduzione della cinesi globale del VS con acinesia dell’apice e dei settori para-apicali e dilatazione dell’atrio sinistro. Nei giorni successivi il pz entrava in contatto con l’ambiente circostante ma non muoveva gli arti. L’EMG evidenziava neuropatia assonale e danno miopatico, probabilmente attribuibile a uno stato settico. Tra il 30° e il 60° giorno il quadro clinico migliorava; il pz, emodinamicamente stabile, veniva estubato. Dopo 2 mesi, il pz, vigile, collaborante, in grado di alimentarsi autonomamente e con motilità degli arti in ripristino, era trasferito nel reparto di degenza post-intensiva.
L’esposizione a fumi d’incendio in spazi chiusi rappresenta un rischio d’intossicazione da CO e CN. L’intossicazione da CN è un’importante causa di morte negli incendi e, quando non letale, è riconosciuta come causa di permanente disabilità neurologica (3). La terapia antidotica per il caso descritto era stata iniziata a distanza di poche ore dall’incendio. E’ probabile che un’immediata somministrazione di OHCob in ambiente pre-ospedaliero avrebbe potuto prevenire alcune delle complicanze verificatesi. Ulteriori studi sono necessari per valutare la necessità di avere a disposizione l’antidoto in ambiente pre-ospedaliero. Data l’elevata tossicità del CN e l’efficacia dell’antidoto, l’intossicazione da CN va sempre sospettata per soggetti esposti a incendi in ambienti chiusi.

1. Micromedex® 2.0, Thomson Reuters, 2011
2. Goldfrank’s Toxicologic Emergencies, Ninth Edition, McGraw-Hill, 2011
3. Lawson-Smith P et al, 2011 Scand J Trauma Resusc Emerg Med, 19:14
4. Walsh DWet al, 2004, Emerg Med Serv,33:160