ABSTRACT
Servizio di Neuroradiologia
Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata
Verona
Con le moderne apparecchiature RM ad alto campo sono possibili studi sofisticati in vivo della struttura anatomica e funzionale del cervello umano. E’ infatti possibile ottenere informazioni di carattere morfologico del cervello e dati di tipo “funzionale”, ossia dipendenti dal funzionamento delle diverse aree cerebrali. Le tecniche avanzate di RM permettono di visualizzare con altissima precisione e dettaglio anatomico sia eventuali anomalie del tessuto cerebrale dovute alla presenza di danni strutturali, sia secondarie ad alterati meccanismi di interazione
biochimica e biofisica delle cellule nervose. Pertanto, oltre ad immagini anatomiche ad elevata risoluzione, le nuove apparecchiature di RM consentono di valicare le frontiere dell’Imaging puramente morfologico e permettono di indagare l’ambito metabolico-funzionale; in particolare con l’alto campo si ottengono dati sul metabolismo cerebrale (Spettroscopia Multinucleare o
MRS), sulla perfusione (Imaging di perfusione o PWI, quest’ultimo mediante tecnica di Arterial Spin Labelling, che fornisce risultati quantitativi anche senza mdc), sull’orientamento e distribuzione tridimensionale dei fasci e fibre della sostanza bianca (Imaging di Tensore di Diffusione o DTI) ed infine sulla funzione cerebrale (RM funzionale o fMRI). L’intrinseca elevata risoluzione spaziale e temporale, unitamente all’assenza di radiazioni ionizzanti ed al mancato ricorso del mezzo di contrasto esogeno costituiscono ulteriori punti di forza specifici di tali metodiche funzionali. Le alterazioni strutturali e funzionali delle droghe sui sistemi neurali che mediano cognizione e motivazione non sono ancora ben conosciuti.
Lo studio si propone di:
1. individuare i meccanismi neuro-biologici alla base del comportamento assuntivo,
2. dimostrare quali alterazioni cerebrali conseguono all’uso di droghe,
3. definire adeguati progetti di cura e prevenzione orientati da obiettivi scientifici (neuro-educazione)
4. seguire per la prima volta in Italia un approccio scientificamente
orientato alla lotta contro la dipendenza.
In questo modo si cerca di indagare le possibili alterazioni della struttura cerebrale, confrontando lo spessore della neocorteccia tra pazienti tossicodipendenti e gruppi di controllo. L’uso di tecniche avanzate di neuroimmagine con RM ad alto campo permette inoltre di studiare
gli effetti della tossicodipendenza dal punto di vista funzionale, metabolico e strutturale, correlando le alterazioni cerebrali al tipo di sostanza e dal tempo di utilizzo.