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ABSTRACT

Title
Emoglobina e farmaci
 
Authors
F. Davanzo1, P. Severgnini1,2, G. Panzavolta1, A. Tomoiaga1, I. Rebutti1, G. Milanesi1, A. Travaglia1

1Centro Antiveleni di Milano, 2Università dell’Insubria, Varese
 
Abstract

L'emoglobina (Hb) è una proteina globulare di struttura quaternaria di colore rosso presente negli eritrociti, responsabile del trasporto dell' O2molecolare da un compartimento ad alta concentrazione ai tessuti. La sua capacità di legare l’ O2in differenti condizioni di disponibilità e di richiesta, consente adattamenti a numerose varietà di ambienti e abitudini di consumo. La diminuzione del trasposto di O2può avvenire per diminuzione degli eritrociti circolanti o per incapacità dell’ O2di legarsi all’Hb da cause tossiche. Saranno considerati alcuni quadri clinici in cui si verifica la diminuzione della capacità di trasporto dell’O2da parte dell’Hb: l’emolisi, la metaemoglobinemia e la sulfaemoglobina. L’emolisi, prematura cateresi degli eritrociti, avviene o all’interno del sistema mononucleato-macrofagico (emolisi extravascolare) o all’interno del compartimento vascolare (emolisi intravascolare). Se rilasciata nel plasma l’Hb è prontamente legata da una α2-globina (aptoglobina) che rapidamente è captata dal sistema reticolo endoteliale che ne previene l’escrezione urinaria. La diminuzione dell’aptoglobina è tipica di tutte le emolisi intravascolari. L’emolisi extravascolare si verifica quando gli eritrociti sono danneggiate, o resi estranei all’organismo o perdono la loro plasticità. Il quadro clinico e il livello di aptoglobina sono molto simili alla emolisi intravascolare tranne che aumentando la fagocitosi si ha un aumento del sistema mononucleato/macrofagico e conseguente splenomegalia. La diminuzione degli eritrociti e della tensione di O2stimolano la produzione di eritropoietina con conseguente reticolocitosi nel sangue periferico. I segni e i sintomi sono pallore, astenia, facile affaticamento, dispnea; l’anossia provoca degenerazione grassa del fegato, del miocardio e del rene, con insufficienza cardiaca, dispnea, crisi anginose se preesistente patologia del miocardio. La meta-emoglobinemia (metaHb) si riscontra quando si ha una conversione eccessiva di Hb in metaHb, e conseguente incapacità di legare e trasportare O2o CO2. La metaHb si forma quando il ferro dell’Hb, si ossida da Fe2+(ferroso) a Fe3+(ferrico) e si manifesta quando l'Hb è ossidata ad una velocità superiore alla normale capacità enzimatica di ridurre l'emoglobina. Alcune cause possono essere genetiche come un deficit di G-6-P-Deidrogenasi, altre conseguenti all’esposizione di agenti ossidanti (anilina, clorati, nitrati, funghi del genere Gyromitra ecc.) o a farmaci (sodio nitroprussiato, nitrito di amile, ecc). Il quadro clinico è caratterizzato da una cianosi grigiastra che si osserva quando il livello di metaHb supera 1.5 g/dL, pari a circa il 10% dell'emoglobina totale in un individuo normale. Con tale concentrazione non ci sono sintomi. Con metHb tra  il 20 e il 50% oltre alla cianosi non sensibile alla somministrazione di O2compaiono progressivamente ansia, agitazione, astenia, confusione, tachicardia, tachipnea, coma, aritmie, acidosi; se supera il 70% si verifica la morte. La sulfoemoglobina (sulfaHb) molecola di colore verde con un atomo di zolfo nell’anello porfirinico che limita l’affinità per l' O2rendendone inefficace il trasporto. Una volta formata, essa non può essere più convertita in Hb e persiste per tutta la vita del globulo rosso, con cianosi che si prolunga per 120 giorni. Una concentrazione di sulfaHb superiore al 10% dell’Hb totale è rara. La sulfaHb riduce la capacità di trasporto dell’O2, ma gli scambi rimangono entro i limiti di normalità. A differenza della metaHb, la sulfaHb è discretamente tollerata. Essa è prodotta da farmaci ossidanti come il nitrato di anilina e i suoi derivati e anche l’idrogeno solforato. Rimane non spiegato il meccanismo che in alcuni soggetti gli agenti ossidanti provocano la metaHb e in altri la sulfaHb.