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ABSTRACT

Title
Farmacovigilanza ed erbe medicinali
 
Authors
M. Miroddi, V. Cafeo. F. Calapai, A. Pieratti, G. Calapai

Dipartimento Clinico Sperimentale di Medicina e Farmacologia, Università di Messina
 
Abstract

I prodotti contenenti erbe medicinali, in quanto di origine naturale, sono considerati dai consumatori più sicuri rispetto ai farmaci di sintesi. Recentemente, insieme all’aumento del consumo di questo tipo di prodotti, è anche cresciuto il riconoscimento dei potenziali rischi associati al loro utilizzo. Così come accade per i farmaci di sintesi, i prodotti contenenti erbe medicinali possono provocare la comparsa di effetti collaterali e di reazioni avverse gravi.
Le informazioni disponibili riguardo le problematiche connesse all’uso delle erbe medicinali nella pratica clinica sono ancora limitate, per questa ragione, nonostante esistano in letteratura dati sui rischi potenziali la formazione dei medici riguardante il loro corretto uso e sicurezza è ancora carente. Inoltre, le piante medicinali sono ancora vendute in diversi paesi come integratori alimentari e questo stato di cose aumenta il rischio di un loro utilizzo improprio e di conseguenza poco sicuro. La potenziale contaminazione delle erbe medicinali con microorganismi o tossine microbiche, con inquinanti ambientali o con metalli pesanti, rappresenta un ulteriore fattore che può determinare l’insorgenza di eventi avversi così come si può verificare che i prodotti finiti possano essere adulterati con piante tossiche o agenti farmaceutici di sintesi non dichiarati, ad esempio: glibenclamide, sibutramina, e sildenafil. Le interazioni di tipo farmacocinetico o farmacodinamico conseguenza dell’assunzione concomitante di erbe medicinali e farmaci sintetici, possono essere ulteriore causa di effetti clinicamente rilevanti. Una conoscenza più completa di questi meccanismi può contribuire a evitare le interazioni che causano reazioni avverse. Infine, a complicare ulteriormente questa situazione contribuisce il fatto che nella maggior parte dei paesi la quantità maggiore di rimedi erboristici è auto-prescritta in genere in assenza della supervisione del medico.
La farmacovigilanza, cioè le attività relative alla rilevazione, la valutazione, la comprensione e la prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema connesso all’utilizzo dei farmaci non può essere un’attività avulsa da una maggiore conoscenza degli aspetti sopra descritti. Essa svolge un ruolo chiave nel garantire che i pazienti ricevano farmaci sicuri ma può giocare lo stessoruolo nella valutazione del rapporto tra rischi e benefici dei farmaci a base di erbe medicinali. Nonostante la sicurezza dei prodotti a base di erbe medicinali sia garantita in alcuni casi da un uso prolungato (tradizionale), in genere questo non è vero. L'uso moderno di erbe medicinali, infatti, include anche la terapia con piante poco o scarsamente conosciute oppure l’utilizzo di piante tradizionali per nuove indicazioni e/o con posologia diversa.
Allo scopo di dimostrare quanto sia fondamentale l’attività di farmacovigilanza sulle erbe medicinali, abbiamo raccolto i dati presenti in letteratura riguardanti la sicurezza d’uso di quattro piante medicinali la cui storia è paradigmatica: Citrus aurantium, Cimicifuga racemosa, Hypericum perforatum, Piper methysticum.