ABSTRACT
Title
Rabdomiolisi nelle intossicazioni da farmaci
Authors
F. Gambassi, P. Botti, F. Orsini
Centro Antiveleni, Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze
Centro Antiveleni, Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze
Abstract
La rabdomiolisi (RML) è una sindrome potenzialmente pericolosa per la vita, caratterizzata dalla necrosi delle fibrocellule del muscolo striato e conseguente immissione nel torrente circolatorio del loro contenuto, fra cui enzimi (creatin-kinasi, aldolasi, glutammico-ossalacetico transaminasi), emoproteine (mioglobina), elettroliti (potassio, fosfati).
Dal punto di vista clinico i classici reperti quali i dolori e la debolezza diffusi o limitati a specifici distretti muscolari, la discolorazione rosso-bruna delle urine, oltre che essere aspecifici, possono non essere sempre presenti. La diagnosi richiede quindi un alto livello di sospetto; l’aumento dei valori plasmatici della creatin-kinasi (CK) oltre cinque volte i valori normali rappresenta l’indicatore bioumorale più sensibile di sofferenza del muscolo striato.
La gravità sul piano clinico può variare da un aumento asintomatico dei livelli plasmatici della creatin-kinasi a quadri più severi, associati ad elevato rischio di mortalità, caratterizzati da elevati valori plasmatici di CK, da iperpotassiemia, da mioglobinuria, da insufficienza renale acuta e coagulazione intravascolare disseminata.
La RML può verificarsi in relazione ad un’ampia serie di cause eziologiche (traumi, ischemia, infezioni, patologie genetiche, alterazioni endocrine od elettrolitiche, disordini del tessuto connettivo ed altro ancora). Le cause maggiormente frequenti di RML osservabili nei pazienti adulti afferenti ad un DEA sono però, secondo la letteratura, quelle indotte dagli effetti diretti o indiretti di sostanze di abuso (alcol, cocaina, amfetamine, MDMA, solventi), di farmaci (sovradosaggio volontario, reazioni avverse), di monossido di carbonio, o di altri tipi di tossine (animali, vegetali, industriali). Le modalità con cui tali agenti determinano il danno muscolare sono in genere molteplici, associandosi specifici meccanismi di tossicità diretta sul tessuto muscolare a meccanismi di tossicità indiretta quali la prolungata immobilità da neurodepressione, l'ischemia distrettuale da vasospasmo o da compressione, l'eccessiva attività muscolare, le convulsioni, l'ipertermia.
Scopo della nostra presentazione è l'analisi retrospettiva dei casi di RML verificatisi nei pazienti ricoverati per causa tossicologica acuta presso la SOD di Tossicologia Medica dell'AOU Careggi di Firenze, nel periodo 2001-2011. Nel periodo in esame, su un totale di 13251 pazienti ricoverati per cause tossicologica acuta, sono stati rilevati 48 (0.4%) casi di RML (M/F ratio 2:1).
Dal punto di vista etiologico in 16 (33%) casi la RML era associata a sovradosaggio di farmaci neuroattivi (11 associazioni di psicofarmaci, 2 fenobarbital, 1 amitriptilina, 1 venlafaxina, 1 benzodiazepine in associazione); in 29 casi (60.4%) ad assunzione di sostanze a scopo di abuso (11 overdoses da oppiodi, 6 da cocaina, 4 da allucinogeni da soli od in associazione, 1 da naltrexone in tossicodipendente da oppioidi, 1 da tramadolo, 5 casi di etilismo acuto, 1 fuori vena da benzodiazepine), 2 da ossicarbonismo acuto, 1 da inalazione di vapori tossici.
Dal punto di vista clinico i classici reperti quali i dolori e la debolezza diffusi o limitati a specifici distretti muscolari, la discolorazione rosso-bruna delle urine, oltre che essere aspecifici, possono non essere sempre presenti. La diagnosi richiede quindi un alto livello di sospetto; l’aumento dei valori plasmatici della creatin-kinasi (CK) oltre cinque volte i valori normali rappresenta l’indicatore bioumorale più sensibile di sofferenza del muscolo striato.
La gravità sul piano clinico può variare da un aumento asintomatico dei livelli plasmatici della creatin-kinasi a quadri più severi, associati ad elevato rischio di mortalità, caratterizzati da elevati valori plasmatici di CK, da iperpotassiemia, da mioglobinuria, da insufficienza renale acuta e coagulazione intravascolare disseminata.
La RML può verificarsi in relazione ad un’ampia serie di cause eziologiche (traumi, ischemia, infezioni, patologie genetiche, alterazioni endocrine od elettrolitiche, disordini del tessuto connettivo ed altro ancora). Le cause maggiormente frequenti di RML osservabili nei pazienti adulti afferenti ad un DEA sono però, secondo la letteratura, quelle indotte dagli effetti diretti o indiretti di sostanze di abuso (alcol, cocaina, amfetamine, MDMA, solventi), di farmaci (sovradosaggio volontario, reazioni avverse), di monossido di carbonio, o di altri tipi di tossine (animali, vegetali, industriali). Le modalità con cui tali agenti determinano il danno muscolare sono in genere molteplici, associandosi specifici meccanismi di tossicità diretta sul tessuto muscolare a meccanismi di tossicità indiretta quali la prolungata immobilità da neurodepressione, l'ischemia distrettuale da vasospasmo o da compressione, l'eccessiva attività muscolare, le convulsioni, l'ipertermia.
Scopo della nostra presentazione è l'analisi retrospettiva dei casi di RML verificatisi nei pazienti ricoverati per causa tossicologica acuta presso la SOD di Tossicologia Medica dell'AOU Careggi di Firenze, nel periodo 2001-2011. Nel periodo in esame, su un totale di 13251 pazienti ricoverati per cause tossicologica acuta, sono stati rilevati 48 (0.4%) casi di RML (M/F ratio 2:1).
Dal punto di vista etiologico in 16 (33%) casi la RML era associata a sovradosaggio di farmaci neuroattivi (11 associazioni di psicofarmaci, 2 fenobarbital, 1 amitriptilina, 1 venlafaxina, 1 benzodiazepine in associazione); in 29 casi (60.4%) ad assunzione di sostanze a scopo di abuso (11 overdoses da oppiodi, 6 da cocaina, 4 da allucinogeni da soli od in associazione, 1 da naltrexone in tossicodipendente da oppioidi, 1 da tramadolo, 5 casi di etilismo acuto, 1 fuori vena da benzodiazepine), 2 da ossicarbonismo acuto, 1 da inalazione di vapori tossici.