ABSTRACT
Title
Stress ossidativo nella nefropatia del ratto diabetico e ruolo delle MAO di tipo A
Authors
E. Bigagli, M. Lodovici, M.E. Manni e L. Raimondi
Dipartimento di Farmacologia, Viale Pieraccini 6, 50139, Firenze.
Dipartimento di Farmacologia, Viale Pieraccini 6, 50139, Firenze.
Abstract
Un modello di diabete precoce e’ stato usato per valutare lo stress ossidativo nel plasma e nel rene di ratti dopo 2 settimane dalla somministrazione di streptozotocina (STZ 55 mg/Kg). Lo stress ossidativo e’ stato valutato mediante la misura della malonildialdeide (MDA), marker di lipoperossidazione, e delle protein carbonilate (CO), insieme alle attivita’ della catalasi (CAT), superossidodismutasi (SOD), aldeide deidrogenasi (ALDH) e delle monoamine ossidasi (MAO). Nonostante lo stadio precoce di diabete, i ratti presentavano un severo danno renale con ipertrofia renale, aumentati livelli di proteinuria, glicosuria, β-acetilglucosaminidasi (β-NAG) and γ-glutamiltranspeptidasi (γ-GGT). I livelli di MDA erano significativamente aumentati nel rene dei ratti diabetici (gruppo D) rispetto a quelli dei normoglicemici (gruppo N) ed anche l’ attivita’ della MAO-A era aumentata (p< 0.01) negli animali diabeti in confronto ai normoglicemici, mentre quella della MAO-B rimaneva simile nei due gruppi. Fra gli enzimi antiossidanti i livelli della CAT erano significativamente aumentati nel rene dei ratti diabetici rispetto a quelli dei normoglicemici, mentre i livelli della ALDH(1) e della SOD (Cu/Zn e Mn-dipendente) rimanevano simili nei due gruppi di animali. Contrariamente, livelli di mRNA per la SOD-Mn (SOD2) erano significativamente aumentati nel gruppo dei ratti diabetici (D). Inoltre, nei ratti diabetici i livelli renali di MAO-A erano correlati sia con l’attivita’ della CAT tissutale che con i livelli urinari di γ-GGT. Una settimana prima del trattamento con STZ, ratti di altri due gruppi ricevevano mediante il cibo, losartan (20 mg/kg/d) per tre settimane totali. Uno di questi due gruppi, dopo una settimana di trattamento veniva trattato con STZ (gruppo Dlos) e l’altro veniva trattato con citrato (gruppo Nlos). Gli animali venivano sacrificati dopo due settimane dall’iniezione della STZ. Il trattamento con losartan non modificava nessun parametro misurato nelle urine e nel rene ottenuti dai ratti normoglicemici (Nlos) mentre nel gruppo dei diabetici (DLos) riduceva significativamente i livelli di γ-GGT, β-NAG, proteinuria, prevenendone l’ipertrofia renale. Inoltre, l’aumento dei livelli di MAO-A e dell’attivita’ CAT osservato nel tessuto renale degli animali diabetici (D) non era presente in quelli trattati con losartan (DLos). I livelli di MDA dimostravano inoltre, che il losartan era capace di proteggere dal danno ossidativo il rene degli animali diabetici (D). La correlazione esistente fra l’attivita’ della MAO-A a livello renale ed i livelli di γ-GGT solo nel gruppo degli animali diabeti non trattati (D) suggerisce una sorte di relazione causale fra MAO-A e danno tubulare ROS-dipendente responsabile, almeno in parte, della proteinuria. E’ ormai ben documentato che gli antagonisti AT1 proteggono dalla microalbuminuria, e che il losartan riduca i danni cardiovascolari negli animali diabetici, ma nessun dato e’ presente sull’effetto del losartan nell’attivita’ renale delle MAO nell’iperglicemia. I nostri risultati indicano che la prevenzione dell’aumento dell’attivita’ MAO puo’ essere uno fra i meccanismi di protezione esercitati dal losartan nella nefropatia diabetica. Infatti, la prevenzione dell’aumento della MAO-A potrebbe esercitare effetti emodinamici positivi, aumentando la disponibilita’ della dopamina e riducendo il danno ossidativo alle cellule tubulari.