ABSTRACT
Title
La valutazione della qualità e sicurezza di un prodotto biologico in investigazione e di un biosimilare.
Authors
C. Pini, R. Tinghino e F. Luciani.
Centro Nazionale per la ricerca e la Valutazione dei Prodotti Immunobiologici (CRIVIB). Istituto Superiore di Sanità, Roma
Centro Nazionale per la ricerca e la Valutazione dei Prodotti Immunobiologici (CRIVIB). Istituto Superiore di Sanità, Roma
Abstract
I farmaci biologici e biotecnologici si distinguono da quelli tradizionali, in quanto sono sintetizzati da organismi viventi e/o mediante tecniche di ingegneria genetica.
I farmaci biotecnologici, fanno parte della famiglia dei farmaci biologici, e sono generalmente costituiti da proteine o glicoproteine, ottenute, mediante processi di estrazione e purificazione, da substrati cellulari che hanno subito un procedimento di ingegnerizzazione. Esempi di farmaci biotecnologici sono gli anticorpi monoclonali e le citochine.
Nel caso dei farmaci biotecnologici l’attività farmacologica può essere in genere espressa anche con metodi chimico/fisici, ma richiede per lo più lo sviluppo e l’impiego di opportuni saggi di attività biologica (potency), in grado di riprodurre in vitro, nel modo più fedele possibile, il meccanismo di azione proposto in vivo.
I biosimilari, sono farmaci biologici/biotecnologici “copia” di farmaci analoghi già autorizzati. Il riconoscimento dello status di “biosimilare” per un farmaco biologico/biotecnologico richiede la comparazione con un farmaco analogo scelto come riferimento, detto “originator” , processo che viene definito “esercizio di comparabilità”. Questo processo tiene conto delle caratteristiche di qualità, inclusa l’attività biologica e la sicurezza, e di efficacia dei due prodotti messi a confronto.
I procedimenti di produzione e di rimozione/inattivazione virale giocano un ruolo essenziale nella sicurezza di un prodotto biologico/biotecnologico e devono essere adeguatamente convalidati per dimostrare che eventuali contaminanti virali siano inattivati o rimossi efficacemente durante il processo. Gli studi di convalida prevedono l’aggiunta deliberata ("spiking") di una certa quantità di virus al materiale di partenza e alle diverse frazioni ottenute durante la produzione, sia con virus rilevanti, sia con virus modello. Tali studi costituiscono parte integrante del Dossier (CTD o IMPD) inviato alle Autorità competenti per la valutazione al fine della registrazione del prodotto o della sua ammissibilità alla sperimentazione clinica.
Saranno riassunte le caratteristiche dei farmaci biotecnologici, presentando alcuni esempi ed evidenziandone i principali aspetti di valutazione regolatoria.
I farmaci biotecnologici, fanno parte della famiglia dei farmaci biologici, e sono generalmente costituiti da proteine o glicoproteine, ottenute, mediante processi di estrazione e purificazione, da substrati cellulari che hanno subito un procedimento di ingegnerizzazione. Esempi di farmaci biotecnologici sono gli anticorpi monoclonali e le citochine.
Nel caso dei farmaci biotecnologici l’attività farmacologica può essere in genere espressa anche con metodi chimico/fisici, ma richiede per lo più lo sviluppo e l’impiego di opportuni saggi di attività biologica (potency), in grado di riprodurre in vitro, nel modo più fedele possibile, il meccanismo di azione proposto in vivo.
I biosimilari, sono farmaci biologici/biotecnologici “copia” di farmaci analoghi già autorizzati. Il riconoscimento dello status di “biosimilare” per un farmaco biologico/biotecnologico richiede la comparazione con un farmaco analogo scelto come riferimento, detto “originator” , processo che viene definito “esercizio di comparabilità”. Questo processo tiene conto delle caratteristiche di qualità, inclusa l’attività biologica e la sicurezza, e di efficacia dei due prodotti messi a confronto.
I procedimenti di produzione e di rimozione/inattivazione virale giocano un ruolo essenziale nella sicurezza di un prodotto biologico/biotecnologico e devono essere adeguatamente convalidati per dimostrare che eventuali contaminanti virali siano inattivati o rimossi efficacemente durante il processo. Gli studi di convalida prevedono l’aggiunta deliberata ("spiking") di una certa quantità di virus al materiale di partenza e alle diverse frazioni ottenute durante la produzione, sia con virus rilevanti, sia con virus modello. Tali studi costituiscono parte integrante del Dossier (CTD o IMPD) inviato alle Autorità competenti per la valutazione al fine della registrazione del prodotto o della sua ammissibilità alla sperimentazione clinica.
Saranno riassunte le caratteristiche dei farmaci biotecnologici, presentando alcuni esempi ed evidenziandone i principali aspetti di valutazione regolatoria.