ABSTRACT
Title
Rilevanza del modello sperimentale preclinico nello sviluppo di anticorpi monoclonali e biosimilari
Authors
A. Meneguz
Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Abstract
Selezionare la specie animale farmacologicamente più rilevanti per investigare la sicurezza e la tossicità dei prodotti biologici e biotecnologici, al fine di sostenere la sperimentazione clinica può essere difficile. Frequentemente, la specie di scelta è la scimmia.
Con l'aumento del numero di prodotti biologici particolare attenzione deve essere posto alla loro reale rilevanza a questo scopo.
A causa del target alto e della specificità di specie spesso l'uso di roditori è precluso e in alcuni casi nessuna specie appropriata può essere disponibile. Spesso, l'unica specie farmacologicamente rilevanti è un primate non umano, di solito il cynomolgus o la macaca rhesus, ma a volte il comune marmoset. L’uso dei primati non umani è destinato ad aumentare ulteriormente a causa dell'espansione dello sviluppo degli anticorpi monoclonali terapeutici per malattie croniche debilitanti, per cui devono essere valutati in studi preclinici anche gli effetti sulla riproduzione e sul trattamento a lungo termine.
Saranno discussi anche modelli di modelli omologhi per proteine definite anti-topo, ratto o anticorpi di primati spesso indicati come surrogati
Qualunque sia il candidato farmaco in esame lo scopo degli studi non clinici di tossicità e sicurezza è quello di fornire informazioni su tipo di tossicità, eventuali organi bersaglio, dose-dipendenza, rapporto con l’esposizione e potenziale reversibilità e, inoltre, identificare se il composto presenta un’attività farmacologica inattesa. Queste informazioni sono rilevanti per proporre una dose di partenza sicura per lo studio di Fase I, per l’identificazione dei parametri clinici da monitorare come indici di insorgenza di potenziali effetti tossici avversi e per valutare i possibili rischi in relazione ai benefici potenziali della somministrazione nell’uomo. Il principio generale è che un rischio maggiore è accettabile nel caso di patologie gravi e a rischio di sopravvivenza per le quali non esistono terapie alternative. Pur se gli studi di tossicità pre-clinica manifestano il loro ruolo più importante nella valutazione del rapporto rischio-beneficio necessaria per supportare gli studi clinici FIM, va messo in evidenza che tali studi andranno verificati e valutati continuamente nel corso di tutto il processo di sviluppo del farmaco per ottenere ogni informazione possibile sul prodotto.
Con l'aumento del numero di prodotti biologici particolare attenzione deve essere posto alla loro reale rilevanza a questo scopo.
A causa del target alto e della specificità di specie spesso l'uso di roditori è precluso e in alcuni casi nessuna specie appropriata può essere disponibile. Spesso, l'unica specie farmacologicamente rilevanti è un primate non umano, di solito il cynomolgus o la macaca rhesus, ma a volte il comune marmoset. L’uso dei primati non umani è destinato ad aumentare ulteriormente a causa dell'espansione dello sviluppo degli anticorpi monoclonali terapeutici per malattie croniche debilitanti, per cui devono essere valutati in studi preclinici anche gli effetti sulla riproduzione e sul trattamento a lungo termine.
Saranno discussi anche modelli di modelli omologhi per proteine definite anti-topo, ratto o anticorpi di primati spesso indicati come surrogati
Qualunque sia il candidato farmaco in esame lo scopo degli studi non clinici di tossicità e sicurezza è quello di fornire informazioni su tipo di tossicità, eventuali organi bersaglio, dose-dipendenza, rapporto con l’esposizione e potenziale reversibilità e, inoltre, identificare se il composto presenta un’attività farmacologica inattesa. Queste informazioni sono rilevanti per proporre una dose di partenza sicura per lo studio di Fase I, per l’identificazione dei parametri clinici da monitorare come indici di insorgenza di potenziali effetti tossici avversi e per valutare i possibili rischi in relazione ai benefici potenziali della somministrazione nell’uomo. Il principio generale è che un rischio maggiore è accettabile nel caso di patologie gravi e a rischio di sopravvivenza per le quali non esistono terapie alternative. Pur se gli studi di tossicità pre-clinica manifestano il loro ruolo più importante nella valutazione del rapporto rischio-beneficio necessaria per supportare gli studi clinici FIM, va messo in evidenza che tali studi andranno verificati e valutati continuamente nel corso di tutto il processo di sviluppo del farmaco per ottenere ogni informazione possibile sul prodotto.