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ABSTRACT

Title

Integratori a base di Citrus aurantium: aspetti di sicurezza per il consumatore

 
Authors

A. Dos Santos1, C. Di Lorenzo1, F. Abbiati2, D. Caruso2, E. Moro1, F. Uberti1, E. Peñas Pozo1, P. Restani1,2
 

1 Dipartimento di Scienze Farmacologiche, Università degli Studi di Milano, via Balzaretti 9, 20133 Milano

2 Centro di studi e ricerche sulla caratterizzazione e sicurezza d’uso di sostanze naturali “Giovanni Galli” , Università degli Studi di Milano, via Balzaretti 9, 20133 Milano

 
 
Abstract
Gli ingredienti botanici e le preparazioni a base di piante sono largamente distribuiti sul mercato europeo principalmente sotto forma di integratori alimentari. L’ampia disponibilità sul mercato di questi prodotti e il loro sempre maggiore utilizzo ha suscitato da una parte grande interesse, dall’altra alcune preoccupazioni in termini di sicurezza del consumatore. Infatti, esiste una grande varietà di prodotti privi di notifica presso il Ministero della Salute acquistabili mediante internet o altri canali sui quali vengono effettuati pochi o nessun controllo per verificarne sicurezza e qualità. Tra i differenti integratori a base erboristica, alcuni presentano particolari caratteristiche che li rende più a rischio per un uso scorretto fino all’abuso. Alcuni esempi sono rappresentati da prodotti che favoriscono la perdita di peso o che migliorano le prestazioni agonistiche nelle pratiche sportive. Tra questi vi sono quelli che contengono sostanze come la sinefrina, la cui assunzione è consentita con un limite fissato per legge a 30 mg/giorno o l’octopamina, che invece non è ammessa a nessun livello di dose. La sinefrina e l’octopamina possono essere presenti negli integratori, quindi sia come componenti naturali sia come ingredienti addizionati per ottenere specifiche prestazioni lecite/illecite.  Il Citrus aurantium L. è un ingrediente comunemente impiegato negli integratori alimentari, specialmente se consigliati per la riduzione del peso corporeo e per le presunte proprietà stimolanti sul sistema nervoso centrale. Le molecole attive del C. aurantium sono, come detto sopra, la sinefrina e altre ammine adrenergiche, tra cui l’octopamina. Sebbene implicate negli effetti ricercati, esistono dati indicanti la possibilità che queste molecole siano anche causa di reazioni avverse. La raccolta dei dati scientifici presenti in letteratura in associazione al consumo di Citrus aurantium ha permesso la identificazione di 10 casi di reazioni avverse e 4 casi di interazione con farmaci. Molti di questi casi riportano, tra gli effetti negativi principali, problemi cardiaci dovuti all’attività simpaticomemetica delle ammine presenti nell’estratto della pianta.  Nella maggior parte dei casi descritti è stato possibile stabilire una relazione temporale tra l’assunzione del Citrus e l'insorgenza dei sintomi; tuttavia, i dati che possano certificare una relazione certa tra la pianta e l’effetto avverso in molti casi non risultano sufficienti. Il nostro laboratorio è coinvolto nel controllo di qualità di integratori alimentari a base erboristica e principalmente nella verifica della presenza di molecole non ammesse o nell’analisi di integratori responsabili di eventi avversi nell’uomo. È stata da noi eseguita un’indagine sulla presenza in integratori alimentari di ammine biologicamente attive, con particolare attenzione rivolta ai prodotti contenentiCitrus aurantium. I campioni in esame sono stati dapprima sottoposti ad uno screening iniziale tramite cromatografia su strato sottile (fase mobile: metanolo: ammoniaca 32% 100:1.5 v/v) con utilizzo del reattivo ninidrina per consentire una veloce rilevazione delle ammine sulle lastre di silice. Successivamente, in caso di positività, si è proceduto all’analisi quantitativa mediante una metodica messa a punto specificamente e che prevede l’utilizzo di HPLC dotato di detector fluorimetrico (270/205 nm Ex/Em). Questo protocollo analitico consente di evitare le interferenze dovute al gran numero di ingredienti/molecole presenti negli integratori analizzati. Nei casi di presenza di octopamina, si è proceduto con ulteriore conferma  tramite spettrometria di massa (LC-ES-MS); in questo caso, si registra la transizione m/z 154/136/119. I risultati ottenuti mostrano che in alcuni prodotti è stata rilevata la presenza di sostanze non ammesse come l’octopamina, oltre alla presenza di sinefrina in quantità superiore a quella ammessa dal Ministero della Salute (> 30 mg/g).