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ABSTRACT

Title
Crisi tonico-cloniche in seguito ad ingestione di piretroidi in un paziente di 19 mesi di età
 
Authors
A. Giampreti (1), L. Rocchi (2), L. Rolandi (2), G. Chidini (3), V. Petrolini (1), S. Vecchio (1), D. Lonati (1), M. Aloise (1), L. Manzo (1), C. Locatelli (1)

1. Centro Antiveleni di Pavia e Centro Nazionale di Informazione Tossicologica, Servizio di Tossicologia, IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri e Università degli Studi, Pavia, www.cavpavia.it
2. Laboratorio di Tossicologia Analitica Clinica, Servizio di Analisi Chimico Cliniche, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia
3. Terapia Intensiva Pediatrica, Fondazione G. e D. De Marchi, Milano
 
Abstract

Introduzione: L’intossicazione acuta da insetticidi piretroidi, ampiamente descritta in letteratura, risulta infrequente nei paesi industrializzati. I piretroidi, analoghi sintetici delle piretrine, si suddividono in due tipi a seconda dell’assenza (tipo I) o presenza (tipo II) del gruppo ‘ciano’ nella formula di struttura. Contatto cutaneo, inalazione e ingestione di minime quantità possono determinare prevalentemente effetti irritativi locali. Ingestioni di elevate quantità possono determinare sintomi sistemici di tipo neuro-eccitatorio. Obiettivo: Descrivere un caso clinico caratterizzato da effetti neurotossici gravi in seguito ad ingestione accidentale di piretroidi in una paziente di 19 mesi di età. Caso Clinico: Una paziente di 19 mesi di età (12 kg di peso) viene trasferita d’urgenza in ospedale per la comparsa di crisi tonico-cloniche generalizzate. Alla valutazione in Terapia Intensiva la paziente presenta tachicardia sinusale (FC 130 bpm), miosi bilaterale, convulsioni subentranti e coma; i restanti parametri vitali risultano nella norma. Ad un approfondimento della raccolta anamnestica i familiari riferiscono una possibile ingestione accidentale, alcune ore prima, di insetticida liquido ‘Formula Mayer Concentrato®’ contenente piretroidi di tipo I (bifentrina 5%, esbiotrina 3%) e piperonil-butossido 7%. La paziente viene sottoposta ad intubazione oro-tracheale, supporto ventilatorio ed infusione di benzodiazepine. Il controllo delle convulsioni viene ottenuto mediante infusione fino a 18 mg/kg/ora di alte dosi di tiopentale sodico. La paziente viene inoltre sottoposta a decontaminazione del tratto gastroenterico mediante lavanda gastrica, somministrazione di carbone vegetale attivato e catartici. Il decorso clinico è caratterizzato da un progressivo recupero dello stato di coscienza durante le successive 72 ore, estubazione in sesta giornata e dimissione in dodicesima. Le analisi tossicologiche su campioni ematici a 9, 48 e 72 ore dall’ingestione rilevano bifentrina e piperonil-butossido in concentrazioni pari a 500 e 1640, 95 e 640, 40 e 165 nanogrammi/mL rispettivamente. Bifentrina, esbiotrina e piperonil-butossido vengono confermati anche in aspirato gastrico. Conclusioni: L’intossicazione acuta da piretroidi può essere caratterizzata da manifestazioni cliniche severe quali depressione centrale, convulsioni, paralisi muscolare ed edema polmonare (1). Il piperonil-butossido, acaricida ad azione sinergica, è frequentemente presente nelle formulazioni a base di piretroidi (2). Nel caso descritto, caratterizzato da  effetti neurotossici gravi quali coma e convulsioni, il supporto intensivo, le procedure di decontaminazione e la somministrazione di benzodiazepine e tiopentale sodico ad alte dosi hanno permesso di trattare con successo tali effetti. Le analisi tossicologiche hanno confermato il sospetto anamnestico ed il quadro clinico, rilevando piretroidi nel sangue e nell’aspirato gastrico della paziente. L’intossicazione acuta da piretroidi, soprattutto nel paziente pediatrico, può essere caratterizzata da quadri clinici severi in cui il supporto ventilatorio, le procedure di decontaminazione ed il trattamento degli effetti neurotossici risultano fondamentali. Bibliografia: 1.Bateman DN. ClinToxicol 2000;38:107-09. 2.Goldstein JA et al. Toxicol Appl Pharmacol 1973;26:444-458.