ABSTRACT
1Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste, Trieste, Italia
Le recenti proliferazioni di microalghe potenzialmente tossiche comparse nel Mar Mediterraneo pongono un problema sempre più rilevante per la salute umana. Dalla fine del secolo scorso, infatti, microalghe tropicali bentoniche del genere Ostreopsis hanno trovato le condizioni per la proliferazione anche nelle acque calme del Mar Mediterraneo. Tali alghe sono produttrici di tossine, il cui capostipite è la palitossina (PLTX), isolata per la prima volta da coralli del genere Palythoa alle Hawaii.
Le palitossine, molecole non proteiche, sono considerate tra i composti più tossici di origine naturale finora caratterizzati. In aree tropicali e sub-tropicali, ad esse sono stati attribuiti gravi casi di intossicazioni alimentari da prodotti ittici. Nell’area mediterranea, invece, intossicazioni di questo tipo non sono state ancora documentate. La presenza di palitossine è stata però rilevata in molluschi, crostacei ed echinodermi. Mediante cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa, è stato possibile individuare l’ovatossina-a, nuovo analogo strutturale della PLTX, quale principale contaminante nel bacino del Mediterraneo. A causa della sua recentissima identificazione, un suo profilo tossicologico non è stato ancora ottenuto, a differenza della PLTX e del suo analogo 42-OH-PLTX. Studi in vivo nel topo hanno infatti permesso di delineare la tossicità acuta per os dei due composti, quantificata con le DL50 di 767 e 651 μg/kg, rispettivamente. Tuttavia, l’elevata citotossicità della PLTX registrata sulle cellule intestinali Caco-2 ne ha impedito una preliminare caratterizzazione tossico-cinetica.
Nell’area mediterranea, l’aspetto tossicologico principale è però associato soprattutto ad intossicazioni umane per esposizione inalatoria ad aerosol marino ed esposizione cutanea. Infatti, proliferazioni di Ostreopsis sono state associate a disturbi delle vie aeree superiori, con febbre, copiosa rinorrea, congiuntiviti e dermatiti, manifestati da centinaia di persone esposte all’aerosol marino.
Uno dei problemi principali associati alle palitossine, benché forse quello più sottovalutato, è la tossicità cutanea. Dati epidemiologici presentano un numero sempre maggiore di effetti cutanei in seguito a contatto con la tossina, nonostante il basso ricorso all’ospedalizzazione per questi problemi. Dermatiti sono state riscontrate con un’incidenza del 5 % dopo esposizione ad aerosol marino.
Utilizzando diverse tecniche, uno studio in vitro su cheratinociti umani, ha permesso di chiarire una serie di eventi intracellulari che, in seguito all’esposizione alla palitossina, sembrano portare alla morte cellulare. Questi eventi sembrano iniziare da un danno mitocondriale. L’elevato danno citotossico indotto dalla tossina, nonché la sua irreversibilità, possono essere spiegati dal binding alle cellule entro pochissimi minuti dall’esposizione. Inoltre, la caratterizzazione degli effetti della tossina a livello infiammatorio, ha potuto fornire un quadro più completo per il trattamento degli effetti cutanei indotti dalla palitossina.