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ABSTRACT

Title
Valutazione della tossicità subacuta da Palitossina
 
Authors
G. Del Favero1, C. Marozin2, A. Tubaro1, S. Sosa1, D. Beltramo2

1Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste, Trieste, Italia
2Istituto di Ricerche Biomediche “Antoine Marxer” RBM SpA, Colleretto Giacosa (TO), Italia
 
Abstract

La famiglia delle palitossine (PLTXs) comprende numerosi composti strutturalmente correlati alla molecola capostipite scoperta dal Prof. Moore più di 40 anni fa. Il gruppo delle palitossine comprende composti a struttura non proteica tra i più tossici finora isolati, caratterizzati da un complesso scheletro carbonioso nel quale si possono identificare 64 centri chirali e numerosi gruppi ossidrilici come sostituenti. La Palitossina ed analoghi possono entrare nella catena alimentare, sino a dare luogo a fenomeni di intossicazione nell’uomo. Finora, i casi di tossicità dopo ingestione di prodotti ittici contaminati si sono verificati limitatamente alle aree tropicali e subtropicali, ma con sempre maggiore frequenza, anche nel bacino del Mediterraneo, sono stati rilevati molluschi ed echinodermi contaminati da palitossine, con la possibilità di intossicazioni umane. A tale proposito, una attenta valutazione degli effetti delle palitossine dopo ingestione dovrebbe essere alla base della regolamentazione del limite ammesso per queste tossine nei prodotti ittici destinati ad uso alimentare. In letteratura, i dati relativi alla tossicità di questa famiglia di composti sono alquanto limitati e si riferiscono esclusivamente a dati ottenuti dopo singola somministrazione. Per implementare le conoscenze relative alla tossicità della PLTX in vivo, è stato effettuato uno studio preliminare di tossicità della molecola dopo somministrazione ripetuta. La PLTX è stata somministrata quotidianamente per os, alle dosi di 30, 90 e 180 µg/kg, a topi CD-1 femmine, per un totale di 7 giorni di trattamento. Per verificare la reversibilità dei sintomi, alcuni animali di ogni gruppo sperimentale sono stati monitorati per un periodo di 14 giorni di recovery. L’aumento del tasso di letalità registrato indotto dalla tossina è stato dose-dipendente, a partire dalla dose più bassa somministrata. Gli animali deceduti durante il periodo di trattamento, così come quelli sacrificati sia al termine del trattamento sia a fine recovery, sono stati sottoposti ad esame necroscopico, associato all’esame istopatologico dei principali organi. Durante la somministrazione della tossina, gli animali hanno presentato marcato calo ponderale, gonfiore addominale ed alterazioni a carico dell'apparato neuro-muscolare, associato a difficoltà respiratorie. La sospensione del trattamento ha indotto un progressivo generale miglioramento delle conzioni degli animali, benchè il periodo di recovery sia stato insufficiente a ristabilire condizioni comparabili a quelle dei controlli. L'esame istologico ha rilevato alterazioni principalmente a livello epatico, compatibili con un ridotta assunzione di cibo, e polmonare, con grave infiammazione alveolare. In conclusione, i dati dello studio dimostrano letalità della PLTX a dosi 10 volte inferiori a quelle relative agli studi di tossicità orale acuta, gettando nuova luce sulla comprensione degli effetti di questa famiglia di biotossine.